News & Gossip

Processo Michael Jackson, Murray accusato da esperto del Propofol

Il processo Michael Jackson è ripartito con un affondo contro il dottor Murray, accusato dal maggior esperto di Propofol al mondo, il dottor Steve Shafer.

Andrea Sala Autore:

Pubblicato: | Aggiornato:

Dopo i vari momenti shock dei giorni scorsi è ripartito il processo per la morte di Michael Jackson, processo che vede come imputato il medico personale della pop star, Conrad Murray.

Dopo le foto shock, le deposizioni e il resoconto del medico che ha eseguito l'autopsia, questa volta l'accusa ha deciso di affondare il colpo da un punto di vista più tecnico, chiamando a deporre un esperto del Propofol, l'anestetico che ha dato la morte al re del pop.

Steve Shafer, infatti, fu assoldato più di 20 anni fa dallo stesso produttore del Propofol, proprio che stabilirne i corretti dosaggi. Secondo l'esperto, dunque, Murray avrebbe mostrato un'incapacità piuttosto evidente nel gestire l'anestetico.

L'enorme quantitativo di 15 litri di Propofol acquistato in vista del tour di Jacko, infatti, è stato definito da Shafer come "spropositato". In più il medico ha anche messo in chiaro che la sostanza è estremamente pericolosa: una minima variazione di dosaggio, infatti, può allungare la sedazione da alcuni minuti a diverse ore.

La somministrazione del Propofol, inoltre, avrebbe dovuto essere sempre effettuata con appositi strumenti atti a garantire la respirazione del paziente, funzionalità vitale che può venire meno e che il Propofol può influenzare. Secondo Shafer, il dottor Murray non avrebbe nemmeno seguito le classiche procedure standard per garantire il flusso di ossigeno nel corpo di Michael.

In più Shafer ha rincarato la dose, giudicando "incredibile" il fatto che Murray non abbia registrato ciò che somministrava a Michael e che la sua prestazione medica nei suoi confronti è stata "incosciente" e superficiale.

Con la testimonianza dell'esperto si chiudono le prove indiziarie presentate dall'accusa nei confronti di Conrad Murray, accusato di omicidio involontario: nel caso di verdetto negativo Murray rischia fino a 4 anni di prigione.

Domani, 21 ottobre, toccherà alla difesa sostenere la propria tesi, ossia che sia stato lo stesso Jackson a iniettarsi la dose di Propofol che gli è stata fatale mentre Murray era fuori dalla stanza.

Ti è piaciuto questo post? Votalo!

Altro su #Michael Jackson

Iscriviti alla newsletter di AllSongs

Riceverai i nostri aggiornamenti anche via email, è semplicissimo!

Iscrivendoti acconsenti alle condizioni d'uso di AllSongs