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Riccardo Muti a Salisburgo conclude e non parla di Roma

Al Festival di Pentecoste di Salisburgo, Riccardo Muti non parla della cittadinanza di Roma rifiutata ma lancia una frecciatina a Napoli e all'Italia.

Andrea Sala Autore:

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Riccardo Muti ha chiuso il Festival di Pentecoste a Salisburgo senza commentare la questione della cittadinanza di Roma rifiutata. La frecciatina, invece, è stata rivolta a Napoli, città che avrebbe dovuto sostenere l'iniziativa ma che non l'ha fatto.

Assieme al centro partenopeo è comprese l'Italia intera: "Grazie a Salisburgo anche a nome dei napoletani e per aver potuto parlare in un modo diverso di Napoli, di cui ultimamente si parla solo per cose negative", ha dichiarato il maestro.

E sulla cittadinanza onoraria di Roma? "Non ho commenti da fare", ha detto muti. "Sono qui a Salisburgo con i valorosi giovani strumentisti della Cherubini e un gruppo di eccellenti giovani cantanti che, nel nome di Mercadante e Cherubini, stanno facendo onore all'Italia nella terra di Mozart", ha concluso.

Archiviato l'incidente di febbraio, Muti ha preferito restare concentrato sui capolavori dimenticati di Napoli, riportati alla luce e al successo dal Festival di Pentecoste: Il ritorno di Don Calandrino di Cimarosa, Il Matrimonio inaspettato di Paisiello, Demofoonte di Jommelli, Betulia Liberata di Mozart e I due Figaro di Saverio di Mercadante.

Stasera il Festival di chiude con un concerto di musiche di Luigi Cherubini: Muti dirigerà ancora una volta l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, da lui stesso fondata sette anni fa.

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