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All'estero DJ superstar, in Italia non pervenuti. Cosa succede?

DJ e produttori come Dash Berlin, Eric Prydz ed Above & Beyond all'estero registrano presenze sui mainstage più importanti e sold out ovunque. Ma in Italia?

Stefano Marano Autore:

Pubblicato: | Aggiornato:

Dash Berlin, Eric Prydz, Above & Beyond

Partiamo con una premessa: sicuramente ci dimenticheremo di fare qualche nome. Nel mondo ci sono talmente tanti DJ e produttori che è facile sbagliarsi o dimenticarsene qualcuno. In questo articolo vogliamo porre un quesito. Cercare di capire e nello stesso tempo di far capire. Un po' pretenzioso, senza dubbio, ma è fatto tutto con estrema leggerezza.

Continuando a tirare le somme dell'ultimo Ultra Music Festival, e girando tra i vari social network degli appassionati, ci siamo accorti di come tra i set più apprezzati ci siamo stati quelli di due veri e propri mostri sacri della musica elettronica mondiale: l'olandese Dash Berlin (da solo durante i live, trio durante le studio sessions) e lo svedese Eric Prydz. Visto il successo di questi, la mente ha viaggiato quasi naturalmente verso un pensiero: quanto sarebbe bello sentirli in Italia.

Il passo successivo ci ha portato all'amara presa di coscienza del fatto che né l'olandese né lo svedese si esibiscono più da molto, troppo tempo nel nostro paese. Così abbiamo cominciato a pensare ai "grandi assenti" dall'Italia e un altro grande progetto ci ha fatto scattare la scintilla: Above & Beyond. Tutti gli acts che abbiamo citato macinano sold out a colpi di migliaia di persone a data, ma mai qui da noi. Almeno da un po' di tempo.

Come mai? La risposta l'abbiamo cercata tra gli addetti ai lavori. Quello che più stupisce è di sicuro Dash Berlin. Come mai? Perché, quando si esibisce sul Mainstage e non sugli stage secondari (in cui è più libero di dare spazio alla sua vera vocazione, la Trance) è il più "mainstream", se così vogliamo definirlo, dei tre. Canzoni Pop e Dance che sentiamo abitualmente in radio vengono mixate alla perfezione con EDM per dare vita ad un set molto fresco, facile da ascoltare, non certo riservato ad intenditori, studiato ad arte per il vasto pubblico del palco principale.

Parliamo di un progetto che dal 2010 ad oggi si è posizionato ininterrottamente tra la 15esima e la 10ima posizione della Top100 DJ Mag, la più famosa classifica che misura la popolarità dei DJ a livello mondiale. Eppure in Italia neanche l'ombra di Dash Berlin. Ma a causa di chi? Facendo un piccolo sondaggio tra i maggiori promoter del nostro paese, la risposta è stata sempre la stessa: il costo non è di certo troppo elevato rispetto agli standard mondiali, ma non è purtroppo confacente a quello che è il suo seguito in Italia. Insomma, detto in parole povere, non costa tanto, ma costa troppo rispetto al pubblico che farebbe qui da noi. 

Lo stesso discorso, anche in maniera amplificata per ovvi motivi, è stato fatto per Eric Prydz ed Above & Beyond, meno "mainstream" rispetto al primo. All'estero riempiono palazzetti da centinaia di migliaia di persone facendo sold out in pochissimi secondi, pubblicano album che fanno delle cifre di vendita ed ascolti pazzesche, ma tutto sempre fuori dai nostri confini. Ma perché il pubblico italiano non ha a cuore questi artisti tanto quanto quello degli altri paesi?

Sarà forse per pigrizia? Spesso ci limitiamo ad ascoltare sempre i soliti, invece di provare ad ampliare i nostri orizzonti musicali? O forse è perché la cultura dell'elettronica nel nostro paese non ha mai messo radici profonde come altrove, rimanendo sempre molti gradini sotto altri tipi di musica?

La risposta, ovviamente, non è mai semplice. E noi restiamo qui, con la speranza di poter godere presto dei loro spettacoli anche qui in Italia.

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