Controcultura testo – Fabri Fibra

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Controcultura è una canzone di Fabri Fibra contenuta nel suo album "Controcultura (Bonus Track Version)" uscito nel 2010. Leggi qui il testo di Controcultura e scopri il significato del brano!

Fabri Fibra – Controcultura Testo

Devi darti da fare se in tasca non hai niente
se non sai fare i conti bloccano il conto corrente
se prendi ma non spendi investirai sicuramente
ma se spendi più di quello che prendi ritorni a niente
se in banca conti zero fai la fila e perdi tutto,
ma se in banca hai conoscenze prendi tutto e paghi zero
stipendi a quattro zero io cispero,spero,spero
e zero in quattro stipendi invece è zero
zero,zero,Zero-T,Effe-Ti,effettivi zero gradi
non ho un cuore,houn computer
ecco le storie incompiute
sono in putre-fazione,infrazione
mentre schiaccio la frizione
ma Fabrizio è un coglione perché ha perso l’ambizione
lo dicono,lo pensavo,lo scrivono sui forum
rassegnati al mio tic-tac
diktat,Quorum
è strano come il caso Maso o Alberto Stasi
torno con ‘ste frasi e ricomincia a uscirvi il sangue dai nasi
Rit: Questo è Fabri Fibra quello vero,quello puro
controcultura come un salto nel buio
nella testa ho il carico di panico
lo senti questo?
è lo stress che scarico,ascolti me e vedi rosso
ma resti appiccicato e non ti stacchi come il cane dall’osso
quanto giochi,rifai lo stesso
ad esempio: insulti il politico ma poi lo rivoti
Pizza Margherita gratis
attacco lo spinotto alla corteccia cerebrale e inizia il Matrix
ho la cintura allacciata sopra il sedile e nella realtà parallela sto bruciando un cortile
distruggo la parte della città antica
distruggo l’appartamento della tua amica
poi ti butto dal balcone e urlo
tra noi è finita
è questa la storia che sogno da una vita
non rovinate l’immagine dell’Italia all’estero
vesti con l’eschimo,fai corsi d’estimo
vorresti dirmi su cosa si basa la mia nazione?
donne e pallone,lo stivale che batte il tallone
all’estero ci sentivamo un pò Silvester Stallone
ma dopo la recessione siamo ancora in recessione
mi sono chiuso nel cesso e vado giù con lo sciacquone
Rit.
A casa mia sogno quattro lesbiche nel letto incatenate

e venti troie mutilate sopra il tetto
che cazzo ho detto?
leggimi nel pensiero se c’hai le palle
le porte dellapercezione alle tue spalle
2020 odissea nello scazzo
nella mente del killer,o la stupro ,o l’ammazzo
l’anima delle mignotte è più buia della notte
immagina qualcuno che paga e poi ti fotte
pensavo di cambiare il mondo
non mi emulare
il massimo che cambio è il numero di cellulare
il soldo comanda,mamagrana è l’anagramma dell’anagramma
porca puttana
super tecnico strategico,taglio e cucio come un chirurgo estetico
non fumo eppure brucio
l’artista che vende la canzone ancora non esiste
è la canzone che vende l’artista sempre più trista
Rit.

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