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Tomorrowland 2015, promossi e bocciati

Dagli emozionanti set di Hardwell e Axwell /\ Ingrosso alla chiusura soft di Avicii, dallo show dei 3 Are Legend ai due guasti tecnici. Il riassunto dalle Fiandre.

Antonio Gargano Autore:

Pubblicato: | Aggiornato:

Tomorrowland Main Stage

Dopo tre giorni intensi e ricchi di emozioni, anche l'undicesima edizione del Tomorrowland va in archivio e lascia spazio ai giudizi del dopo-festival. Tante sorprese in negativo e in positivo, ma anche tante conferme e numerose trovate interessanti da parte dei Top DJ, che mettono in mostra il miglior set dell'estate e si preparano a conservarlo come base per gli show di agosto.

La corsa a promossi e bocciati è presto fatta. L'attesa spasmodica per i grandi nomi ha trovato l'adeguato riscontro nella performance domenicale di Hardwell: anche se è ancora presto per confermarsi alla prima posizione di DJMag, l'artista olandese si attesta nuovamente tra i migliori in ambito di drop e live-mashup, scegliendo abbinamenti inediti e originali. Sulla stessa lunghezza d'onda il venerdì di Steve Aoki, che affianca al suo consueto cake-show un ottimo mix: cardine dell'esibizione è la sua Boneless, sfruttata nella seconda parte del set, mentre il finale è affidato ad una brillante Pursuit of Happiness. Il DJ di Miami bissa l'ottima considerazione anche nella chiusura di domenica.

Hardwell Tomorrowland
Hardwell, ancora al top durante Tomorrowland 2015

Senza dubbio, però, il giorno più atteso e soddisfacente è stato il sabato. Dimitri Vegas & Like Mike, prima del closing set dei 3 Are Legend, vanno in scena prima di mezzanotte per il solito binomio spettacolo-innovazione: scenografia di altissimo livello, tra luci e fuochi che illuminano Boom, più una qualità ed una varietà musicale di spessore. La differenza con le esibizioni più recenti sta nella permanenza prolungata di Michael in console. Niente siparietto con la vodka per il duo belga, scelta comunque condivisibile nel complesso.

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Di chi è il miglior set del Tomorrowland 2015

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Prima e dopo la loro performance, due dei migliori set degli ultimi anni: Armin Van Buuren sfrutta al meglio la griglia che l'ha visto in prime-time, distinguendosi dalla folla e sfoderando una tracklist tipicamente trance, con qualche accenno progressive sparso qua e là. Finale del sabato affidato ad Axwell /\ Ingrosso, probabilmente una spanna superiori ai colleghi. Partenza soft con qualche reminiscenza di carattere hip-hop, poi una seconda parte in netta crescita fino all'ultimo quarto d'ora, quando il duo svedese fa la differenza con gli ultimi singoli ed i cavalli di battaglia targati Swedish House Mafia.

Axwell Ingrosso Tomorrowland
Axwell /\ Ingrosso rubano la scena del sabato

Dopo tanti applausi, è la volta delle prime delusioni. Parziali, se guardiamo all'intero set. Avicii entusiasma il venerdì per circa tre quarti d'ora della sua performance, poi una lettura che non lo premia: ultimi dieci minuti affidati alla presentazione di Stories, il nuovo album pronto al lancio, ma l'artista svedese non riesce a catturare la folla e prova a riscattarsi (invano) con Wake Me Up alla chiusura. Il set di Tim viene anche penalizzato dai guasti tecnici intorno alla mezz'ora, durati circa un minuto e mezzo. Stesso discorso per Dillon Francis, vittima di un silenzio ben superiore rispetto a quello del collega.

Avicii Tomorrowland
Avicii, guasti tecnici e chiusura morbida

Se la scelta audace di Avicii non esalta il finale, l'esatto opposto succede ad un poker di DJ che si affida ad autentici cavalli di battaglia per salutare la folla delle Fiandre. Nicky Romero chiude il venerdì affidandosi al remix di Toulouse, Alesso lo segue con un mashup che include Heroes. Strategia simile per Martin Garrix, a metà tra le ultime creazioni con Tiësto, altro ottimo performer sul palco di Boom, ed un mashup di marca Galantis. Titanium, invece, è il pilastro su cui verte il saluto di David Guetta, sempre al centro di polemiche e stavolta oltre le aspettative.

Lettura apprezzabile da parte di Afrojack, che apre con Ten Feet Tall e chiude con Do Or Die tenendo la folla sempre sull'attenti. Emozioni anche da Steve Angello: l'artista svedese rischia di essere monotono, visti i diversi richiami al set cronologicamente precedente di Axwell e Ingrosso, ma la scelta dei remix ed una commovente Children Of The Wild evitano un'inutile ripetizione.

Tra tattiche che premiano e set in calando, anche sul Tomorrowland cala il sipario ed è il momento del rush finale che porterà al termine dell'estate. Rimane la convinzione di aver assistito ad un festival superiore rispetto all'edizione precedente, con la sensazione che Boom sia tornata a giocarsela alla pari con l'Ultra Music Festival. Il merito non è solo per l'organizzazione e lo spettacolo, seppur con qualche guasto di troppo, ma anche alla crescita di livello da parte di molti artisti.

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