Concerti

Pistoia Blues 2011, i Doors incantano anche senza Morrison

Sabato sera i Doors hanno suonato a Pistoia per il Pistoia Blues 2011. La magia è stata la stessa degli anni '60.

Andrea Sala Autore:

Pubblicato: | Aggiornato:

Sabato 9 luglio al Pistoia Blues 2011 sono saliti sul palco i Doors. Certo, della band originale c'erano solo il tastierista Ray Manzarek e il chitarrista Robby Krieger, ma l'effetto sulla piazza italiana è stato magico lo stesso. Come 40 anni fa.

Erano in 5mila, infatti, le persone assiepatesi sotto al palco in piazza del Duomo, fra giovani e meno giovani. Tutti erano lì per vedere queste vecchie glorie del rock che suonano come se avessero ancora trent'anni.

Il fatto di essere ultrasettantenni, infatti, non ha certo fermato Manzarek e Krieger, che sono in tour mondiale per rendere omaggio al loro amico Jim Morrison: quest'anno, come sappiamo, cade il 40esimo anniversario della morte del Re Lucertola, avvenuta in circostanze misteriose a Parigi il 3 luglio 1971.

Il concerto di Pistoia, come gli altri di quest'anno, è tutto per Jim: sul palco a cantare c'è David Brock, vocalist della tribute band ufficiale dei Doors. Clone molto somigliante a Jim, Brock non occupa - per scelta - il ruolo di frontman. I riflettori, infatti, sono tutti per i due membri originali dei Doors, coloro che hanno spalancato le porte della percezione assieme a Morrison.

Il pubblico italiano è caldo, caldissimo: la sicurezza deve impegnarsi per contenere la folla, tanto che sulle note di When the music's over le transenne non reggono e lo spettacolo si ferma. Ci vuole del bello e del buono per ristabilire l'ordine: "Per favore ragazzi, siate gentili: so che lo siete, possiamo divertirci tutti senza farci del male", chiede Manzarek al pubblico.

Poi il concerto riprende e, dopo alcuni momenti di assestamento l'atmosfera torna quella giusta. E lo si capisce dagli scherzi e le battute che i due si scambiano, con la stessa allegria che devono aver provato da ragazzi, quando le loro note innalzavano i versi di Jim Morrison.

La scaletta, d'altronde, è perfetta: Roadhouse blues, Break on through, When the music's over, Love me two times, Alabama song, L.A. Woman e tutti gli altri successi della band riportano indietro agli anni '60 e alla psichedelia sognante della voce di Morrison.

La piazza italiana, come detto, ha reagito bene, anche troppo: i 5mila presenti hanno ballato, cantato e sostenuto con le loro voci il ricordo di Jim. Come gli amici Ray e Robby volevano.

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