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Classifica finale Sanremo 2011, vincono Vecchioni e qualità

La classifica finale di Sanremo 2011 ha visto il trionfo, annunciato, del Professore, Roberto Vecchioni. Il cantautore lombardo, che mancava da Sanremo dal 1973, è tornato alla grande vincendo il festival dell'era Morandi con la sua canzone intellettual-rivoluzionaria Chiamami ancora amore. Il pezzo di Vecchioni, infatti, si è guadagnato il primo posto al televoto con il 48% delle preferenze, incassando anche la Golden Share della stampa e il premio "Mia Martini" della critica. Insomma, è stato un plebiscito.

Nonostante il mercato discografico odierno punti verso altre direzioni, o meglio sui giovani provenienti dai talent show, la classifica finale di Sanremo 2011 ha dimostrato che la gente comune sa riconoscrere un cantante "vero" quando se lo ritrova davanti. Senza nulla togliere agli artisti provenienti dalla trasmissioni televisive: Emma e i Modà si sono guadagnati la seconda posizione nella classifica finale di Sanremo 2011 sopratutto per il loro talento. La loro Arriverà, infatti, era in pieno stile Sanremo nel testo, strizzando allo stesso tempo l'occhio ai giovani con l'arrangiamento musicale. L'esecuzione del brano è stata sempre impeccabile, così come il comportamento composto dei due frontman Francesco Silvestre ed Emma Marrone: nonostante la giovane età i due si sono dimostrati più adulti e professionali di quel che si credeva. Una piacevole rivelazione che ha valso loro il 40% dei voti da casa.

Al terzo posto si è classificato un vecchio leone del festival e della canzone italiana in genere: Al Bano. La scelta del cantautore pugliese di cambiare tematica con Amanda è libera ha pagato, nonostante l'eliminazione e il successivo ripescaggio. L'artista veterano del festival si è aggiudicato il 12% dei voti da casa e un premio speciale per la sua interpretazione del Va pensiero nella serata dedicata all'Unità d'Italia.

Insomma, il nuovo meccanismo di voto con il 50% affidato all'orchestra e il 50% affidato agli spettatori ha funzionato, premiando la qualità. Anche nella sezione giovani.
Raphael Gualazzi, infatti, era di gran lunga più interessante degli altri artisti in gara, che hanno portato a Sanremo dei brani più "istituzionali" e da festival. Cantati bene, per carità, ma con il solito connubio amore-sentimenti che, diciamocelo, ha stufato. Non è un caso se Vecchioni ha fatto incetta di tutti i premi a disposizione fra i big e Gualazzi pure, aggiudicandosi anche la partecipazione ad Eurosong 2011 in rappresentanza dell'Italia.

Anche a livello di ascolti Il Festival di Sanremo 2011 è stato un successo: la premiazione di Roberto Vecchioni è stata vista da una media di 12 milioni 136 mila spettatori (52.12% di share). La performance è stata di poco inferiore al Festival del  2010 di Antonella Clerici e del 2009 di Paolo Bonolis: queste due edizioni conquistarono rispettivamente il 53.21% e il 54.24% di share durante la proclamazione del vincitore.

Ma la vittoria principale non è a livello di share. Gianni Morandi, che nonostante tutto non è un presentatore, ha tenuto bene il palco. Piccole imprecisioni, gaffe varie e una conduzione traballante sono meno fastidiose quando si dichiara in anticipo la proprio buona volontà. Ed è stato proprio il caso di Morandi e della sua squadra, sempre col sorriso sulle labbra e la battuta pronta.

A completare la classifica finale di Sanremo 2011 troviamo infine gli ottimi La Crus con Io confesso, Luca Madonia - spesso offuscato dal, suo malgrado, ingombrante Franco Battiato - con L'alieno e il laghee Davide Van de Sfroos con la sua Yanez in dialetto comasco. Quest'ultimo è stato il vero outsider del Festival: dato per escluso da subito - dopotutto non cantava in dialetto napoletano - Davide Van de Sfroos ha messo in campo un ritmo affascinante, anche se non tutti hanno capito il testo di Yanez.

Interrotto il dominio dei talent show il Festival è filato via liscio, a discapito di imprevedibili ribaltoni nella fase finale. Nonostante i primi due classificati fossero stati già individuati dalla prima esibizione, il Festival di Sanremo 2011 è stato godibile e focalizzato sulle canzoni. Menzione speciale va a Luca e Paolo: le due iene di Mediaset hanno preso di mira tutto e tutti con le loro battute taglienti, vanificando ogni tentativo di "serietà" del povero Morandi, spesso preso fra il fuoco incrociato dei due. 

Un discorso a parte merita anche Roberto Benigni con la sua stupenda quanto prolissa esegesi dell'Inno di Mameli. Il suo intervento è stato il vero fulcro del festival, canzoni a parte. Per un attimo il mattatore toscano ha riunito l'Italia intera, facendo dimenticare quelle destra e sinistra prese di mira, magistralmente, da Luca e Paolo. Sugli altri ospiti - Take That, Avril Lavigne, Massimo Ranieri, Milly Carlucci, il duo Scarpati Frassica e compagnia - meglio sorvolare. Tutti erano lì per scopi ben precisi: soldi (quasi tutti), tappare i forfait dell'ultim'ora (Ranieri al posto di Sylvester Stallone) e pubblicità (Milly Carlucci e l'infinito "Ballando con le Stelle" o Scarpati e l'esilarante Frassica per "Cugino e Cugino").

Il primo posto di Vecchioni, per concludere, riporta sull'albo d'oro di San Remo un nome illustre dopo la vittoria di Valerio Scanu dell'anno scorso. E questa volta non sono volati gli spartiti dell'orchestra, ma solo rose bianche.

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