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Storia del laser nel mondo della Dance Music

Dai primi prototipi nei club ad essere indispensabile in ogni mainstage che si rispetti.

Amir Bani Autore:

Pubblicato: | Aggiornato:

Pochi laser sul mainstage dell'ASOT a New York

"L'illuminazione è nella discoteca come l'amore è nel matrimonio, come l'acqua tonica nel gin, come la musica nel ballo" Scrisse l'editore di Billboard Radcliffe Joe su The Business of Disco, una guida sui club pubblicato nel 1980. Ai quei tempi però i laser non erano ancora presenti. 

Acronimo di "Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation" (amplificazione di luce mediante emissione stimolata di radiazioni), il laser è stato dedicato per l'uso commerciale per decenni, a partire dagli anni '60; una tecnologia utilizzata per tagliare acciaio e diamanti, così come nella microchirurgia. Nei primi anni '70, DJ pionieri come Nicky Siano, Flowers e Pete "DJ" Jones, così come i loro successori Larry Levan e Tee Scott, portarono le prime luci nelle sale da ballo presenti precedentemente su hotel e altro luoghi vicino a New York. Siano inventò il moderno DJ-dance nei primi anni '70, mentre i Flowers e Jones sono un paio di leggende uptown che hanno contribuito a spianare la strada per l'hip-hop. "Hanno creato tecniche e stili che la gente usa oggi", disse il newyorkese e veterano DJ-produttore Boyd Jarvis in un'intervista del 2012, riferendosi alle primi luci da ballo che hanno creato per accompagnare i loro set.

Ma l'occasionale luce abbagliante su una sfera rotante è stata quasi nulla rispetto a come i laser si sono inseriti nelle prime discoteche. Il 19 novembre 1973, a Los Angeles, l'osservatorio del Griffith Park ha ospitato il debutto del Laserium, per la prima volta vennero trasmesse immagini laser stabiliti da una colonna sonora registrata precedentemente. Fondata dall'ingegnere Ivan Dryer a Van Nuys, Laserium ha fatto così successo che l'ultima notte della sua presentazione di un mese, la folla era quasi il doppio della capacità stabilità dell'osservatorio.

In un'epoca in cui la tecnologia digitale sembrava praticamente aliena, Laserium presentò qualcosa di positivo dell'era spaziale: colori a non finire, vivacità e appariscenza, il tutto a tempo con la musica. "Laserium è la definizione di un laser show", disse Jon Robertson, socio direttore creativo del Laserium. "I laser sono lo spettacolo, non sono parte dello spettacolo." Quella prima volta all'osservatorio del Griffith Park, si sono poste le basi per qualcosa di molto di più grande. Anche se la prima colonna sonora era una miscela di musica classica, o di progressive rock del calibro degli Emerson o Lake & Palmer, la società di Dryer si mise al lavoro per realizzare spettacoli in sincronia con del rock classico, al punto da pensare a show dai nomi improbabili come "Zeppelin Laser" o "Laser Floyd", spettacoli Laserium dedicati a quei gruppi. Casualmente, la copertina di Dark Side of the Moon, uscito nello stesso anno di esordio di Laserium, rappresenta anch'esso un rifrattore laser in un arcobaleno. Da lì, anche grandi bande di rock iniziarono ad utilizzare i laser nelle loro esibizioni.

I Laser nei club, tuttavia, erano rari durante quel decennio, sopratutto per la loro pericolosità: se acuti, i laser generano fonti di calore diverse, anche regolando l'illuminazione ad alta potenza nei club; da ricordare la parola radiazione presente nel suo acronimo. Un laser maltrattato, può provocare danni irreversibili alla retinaIl governo federale degli Stati Uniti ha esercitato pesanti restrizioni sull'uso del laser, con sanzioni pesanti a chi violasse i loro parametri. L'attrezzatura era abbastanza costosa: tra i $10 000 e $75 000 per ogni laser. Non c'è da meravigliarsi se meno del 7% dei club degli Stati Uniti aveva i laser dalla fine degli anni '70. Il fenomeno ha continuato a prendere sempre più piede negli anni '80, attraversando più generi musicali e più discoteche.

Anche se i laser non erano in voga per gran parte degli anni '80, avevano un decennio impegnato in ogni caso, grazie al CD. Cinque pollici di diametro, in alluminio, e interpretato da un laser in uno spazio chiuso, il compact disc ha debuttato in Giappone nel 1982 e sono stati formalmente introdotti sul mercato statunitense nel 1984L'industria discografica si è subito cimentata in questi nuovi chip, rendendo gli incassi nei successivi 2 decenni più grande che mai, mentre il vinile veniva reso obsoleto.

Ma i laser a se stessi hanno guadagnato un sacco di successo: alla fine del decennio, grazie al precoce arrivo della scena rave nel Regno Unito. I laser sono stati un elemento chiave dei primi eventi rave di Londra: Da Paul Oakenfold, dall'aprile del 1988, a la Shoom, dove Danny Rampling aveva dato il via alla acid house, rendendo i laser quasi essenziali. La rapida crescita della acid house era notevole: Nel giro di un anno, il modello MDMA alimentato dalla Shoom è partita da 500 persone fino ad arrivare ad organizzare mega-feste di 15 000. Non a caso, questo significava ricavare più soldi per acquistare i laser, che diventò una parte cruciale dell'atmosfera carnevalesca che circonda i mega-rave,  diventando lo strumento all'avanguardia perfetto per elevare gli eventi a livelli inimmaginabili mai raggiunti.

I laser, infatti, sono stati una grande parte di quello che definito un rave. I primi reportage erano pieni d'entusiasmo, come la descrizione di un evento dell'ottobre del 1993 al club Montreal Place Newman: "I ragazzi al rave vorrebbero giocare con i laser, ballare con e intorno a loro, anche se fossero sotto influenza. può proiettare la sua luce sugli specchi, che creano un'immagine 3D in sala, gli specchi sono davvero piccoli, forse cinque pollici, e possono essere utilizzati per realizzare l'immagine di una piramide. I laser vengono utilizzati per creare tunnel illusori e superfici, o un soffitto di barre verdi luminose sparate fuori dal palco, che si appoggiano appena sopra le teste dei raversPoi la superficie piana sembra contrarsi, trasformandosi in una ruota che fa girare dei raggi verdi".

Un grande motivo del perchè i laser siano diventati così onnipresenti ai rave, e più tardi nei club, è che i prezzi per l'illuminazione su tutta la linea si sono abbassati, proprio come la scena dance underground ha cominciato a salire. Nel 1989, la Texas High End Systems ha tirato fuori l'Intellabeam, un sistema di illuminazione automatizzato che è diventato rapidamente elemento base per un club, rave o concerto. Nel dicembre 1993 a San Francisco, noleggiare un sistema laser per una notte arrivò a costare ad un promotore $300 a notte.

Il rapporto tra laser e la dance music ha percorso una lunga strada, da DJ che portarono luci rudimentali di una sala da ballo dell'hotel per aiutare i loro dancefloor, ai svariati milioni di dollari per finanziare le mega-costruzioni per i festival EDM di oggi. Ma il potere del laser sta sempre nella capacità di dare la sensazione di connetterci con molta più intensità alla musica dance elettronica.

 

 

 

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