Concerti

AC/DC: la lunga notte di Imola

Grande notte all'autodromo Enzo e Dino Ferrari dove, gli AC/DC si sono esibiti difronte a oltre 90mila fan in delirio. Nonostante l'età, la band è ancora in grado di regalare un grade show. Ecco tutte le foto dal live!
Angus Young, chitarrista degli AC/DC

Sono trascorse diverse ore dall'ultima nota suonata dagli AC/DC in quel di Imola, al cospetto di oltre 90mila fan, ma l'adrenalina è ancora alta mentre le orecchie non smettono di fischiare. Ieri sera non è mancato proprio nulla l'autodromo "Enzo e Dino Ferrari", neanche la birra, come aveva fatto temere un'ordinanza del sindaco poi, rivista e corretta. 

Aprono il concerto i Vintage Trouble ma a nessuno frega niente: tutti aspettano con ansia le 21:00 quando, sul palco saliranno gli AC/DC, o quello che ne rimane, viste le assenze di Malcom Young (malato da mesi) e di Phil Rudd a causa di grane giudiziarie. Nonostante le assenze, la qualità non ne risente. Il pubblico accoglie come un boato l'ingresso della band sul palco. Fa un caldo bestiale ma ciò non impedisce al pubblico di saltare e lanciarsi nell'headbanging. Caldo che non ferma neanche Angus Young, l'indiavolato chitarrista offre il consueto spettacolo fatto di assoli, smorfie e salti.

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Rock or Bust è il primo pezzo in scaletta, la band si prende circa un minuto di pausa tra un brano e l'altro ma il concerto procede comunque spedito. Il secondo brano è già un classico: Shoot to Thrill. Non bisogna attendere molto per ascoltare Back in Black (quarta in scaletta), brano dedicato al defunto Bon Scott, primo e indimenticabile singer della band australiana. La band pesca ancora dall'ultimo studio album con Play the Ball.

Si ritorna al 1990 con la stupenda Thunderstruck, brano tratto da The Razors Edge, sul quale ha suonato la batteria Chris Slade, oggi tornato nella band per sostituire Rudd. Ancora un paio di pezzi poi cala l'enorme campana che annuncia Hells Bells. Il pubblico è letteralmente in delirio. La chiusura è affidata ad Highway to Hell e For Those About To Rock (we salute you), con tanto di cannonate e fuochi d'artificio.

Si spengono le luci e, con non poca fatica, la gente si allontana. Il bilancio di questa notte dedicata al rock è senza dubbio positivo.

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