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Anche Avicii ha problemi con le piattaforme di streaming musicale

"Wake Me Up", hit dell'estate 2013, con i suoi 168 milioni di ascolti su Pandora ha portato veramente poco nelle casse di Avicii e del cantante Aloe Blacc.
Il DJ svedese Avicii

Poco più di un anno fa, Avicii aveva rilasciato il singolo “Wake Me Up”. Il brano, composto insieme al chitarrista degli Incubus, Mike Einziger, e con la voce del cantante statunitense , si è rivelato un grande successo, risultando uno dei pezzi più ascoltati del 2013. Un dato molto particolare è però emerso in questi giorni: nonostante le numerosissime riproduzioni su Pandora, il guadagno si è rivelato minimo.

Sulla internet radio che ogni giorno manda in streaming migliaia di brani, “Wake Me Up” è stato proposto più di 168 milioni di volte. All’esorbitante numero, però, non corrispondono altrettanti guadagni. Secondo quanto dichiarato da Blacc sono solo 12,359 i dollari che sono entrati nelle casse dei tre artisti.

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Una dichiarazione che segue la scia della scelta di Taylor Swift di ritirare la propria discografia da Spotify. Quella di Aloe Blacc, più che una dichiarazione, somiglia molto più ad una lamentela. Come dare torto al cantante, visto che una cospicua parte dei loro introiti deriva dalle royalties e un brano così ascoltato ha portato, in questo caso, ad un guadagno veramente misero.

Bisogna aspettarsi un cambiamento nei servizi di streaming di musica online o sono solo le dichiarazioni del momento, volte solamente ad ottenere della pubblicità gratuita? Dovremo attendere per ricevere una risposta. Resta il fatto che il brano di Avicii è ancora nella top 100 dei brani più ascoltati su Spotify.

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