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E' morto Captain Beefheart, primo grande sperimentatore deglianni '60

Si è spento ieri notte, all'eta di 69 anni, Don Van Vliet, in arte Captain Beefheart. Il musicista, uno dei precursori della sperimentazione musicale americana e amico fraterno di Frank Zappa, è morto in una clinica della California a causa delle complicazioni derivanti dalla sclerosi multipla, patologia da cui era affetto da quasi un ventennio.

Se n'è andato a neanche 70 anni uno dei personaggi più di rilievo di una vena musicale fiorita negli anni '60, un nuovo modo di fare musica che mescolava free jazz, blues, rock, psichedelia e rumorismo per creare un'atmosfera surreale ed unica. Capolavoro di Captain Beefheart e del suo gruppo "Magic Band" fu quel "Trout Mask Replica" del 1969, disco definito da tutti come uno più fulgidi esempi di avanguardia e sperimentazione musicale.

Van Vliet aveva continuato a far musica anche negli anni '70, tuttavia la sua vena avanguardista andò via via affievolendosi. Questa parabola discendente causò un crescente disamore da parte della stessa critica che l'aveva osannato negli anni precedenti. La rinascita avviene del 1975 con l'album "Bongo Fury" realizzato con Frank Zappa: da quel momento le recensioni tornano ad essere positive, ma il pubblico gli volterà le spalle definitivamente.

Per questo, nel 1982, Beffheart abbandona per sempre il music business per dedicarsi ai suoi amori di sempre: la pittura e la scultura astratte. Negli anni '90 cominciano le avvisaglie della malattia che, a vent'anni di distanza, causerà la morte di un musicista tanto talentuoso quanto decisamente bizzarro.

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