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Jovanotti su Francesco Pinna, giovane operaio morto: «Era tutto regolare»

Jovanotti ha ricordato su Facebook Francesco Pinna, il giovane operaio morto nel crollo del palco a Trieste. E fa un po' di chiarezza sulla situazione.

Andrea Sala Autore:

Pubblicato: | Aggiornato:

Dopo la tragedia e i primi commossi messaggi su Twitter, Jovanotti ha deciso di postare su Facebook un ricordo di Francesco Pinna, il giovane operaio morto nel crollo del palco di Trieste.

La tragedia, che ha interessato altri membri dello staff (ora tutti fuori pericolo), ha colpito molto l'opinione pubblica, non senza generare qualche polemica sopratutto dopo che si è saputo quanto guadagnava il giovane: 5 euro l'ora.

A questo si sono aggiunte le "gaffe digitali" dei colleghi e amici di Lorenzo, che su Twitter hanno espresso la loro solidarietà non prima alla famiglia di Francesco ma a Jovanotti stesso.

Ebbene, per furare ogni dubbio l'artista ha postato su Facebook un lungo messaggio in omaggio al giovane operaio e anche per fare chiarezza sul suo lavoro. Ecco la nota:

"Francesco Pinna e' morto lavorando al montaggio di una struttura fatta per far divertire migliaia di persone.

La sua morte è una immensa tragedia per una famiglia e per il mondo dei concerti.

Il suo era un lavoro a giornata ed era assunto con contratto regolare.

Io personalmente pretendo sempre che tutti quelli coinvolti anche indirettamente in un lavoro che riguardi la mia musica siano sempre tutelati in ogni forma e anche in questo caso era cosi.

Il mondo dei concerti e' un settore serio dove non c'è approssimazione e improvvisazione e nei miei tour c'e totale rispetto delle leggi e delle persone.

A Trieste si stava lavorando come sempre quando prepariamo un evento.Non c'e' giornata in cui una serie di funzionari pubblici non verifichino il corretto montaggio e non si presentino ad approvare i metodi di costruzione della struttura.

La tragedia di Trieste ha lasciato a terra feriti e un ragazzo morto,Francesco Pinna,di soli 20 anni,e noi tutti siamo sconvolti per quello che e' successo.

I ragazzi come lui non sono in tour con la squadra itinerante (composta di tecnici specializzati) ma lavorano localmente agli allestimenti che passano nella loro città.Aspettano l'arrivo dei camion e fanno la loro parte. Si tratta di lavori di supporto alla squadra itinerante. Questi ragazzi io li incontro spesso quando arrivo al palazzetto e capita che ci si scambi due parole,che ci si scatti una foto.

Sono migliaia a fare questi lavori in Italia e spesso sono studenti che non hanno un lavoro fisso e che così si guadagnano qualche giornata.

Francesco era uno di loro e aveva tutta la vita davanti a se e questa e' la tragedia.

Le strumentalizzazioni sono fuori luogo e mi feriscono perche' inducono a pensare che nel mio tour ci sia del lavoro nero o sottopagato.

Io so ,e mi e' stato confermato anche in questo caso,che in un tour come il mio (e come tutti i grandi e piccoli tour che girano l'italia) ogni lavoratore locale e' assunto con un contratto in regola con le leggi dello Stato.Anche in questo caso era cosi.

Francesco e' uno di quei ragazzi che lavorano a montare gli allestimenti dei concerti rock ma anche di eventi pubblici non di carattere musicale, che sono assunti dalle stesse cooperative.

Francesco e' morto per una fatalita' davvero difficile da prevedere. Stamattina le prime indagini degli ingegneri non sono riuscite ancora a capire le dinamiche dell’incidente.

E' una tragedia enorme amplificata dal fatto che si stava lavorando per allestire “una festa”,un evento effimero che lascia il dolore e la morte fuori dai cancelli per una sera.E invece stavolta tutto si e' ribaltato e ora c'e' solo dolore sul mio palco distrutto.

Ho appena saputo che i feriti coinvolti nel crollo sono fuori pericolo. Queste persone sono con me sempre,ci vediamo tutti i giorni per mesi interi. Finito il periodo insieme vanno a lavorare con altri tour importanti.Sono un mondo popolato di poche centinaia di tecnici altamente specializzati che rendono possibile l'esistenza dei concerti e degli spettacoli che ci fanno divertire.

Siamo gente seria,appassionata,facciamo una vita e un lavoro gratificato dall’idea di accendere l’entusiasmo e l’emozione del pubblico.

Francesco Pinna è morto costruendo una festa.La sua morte lascia un vuoto incolmabile nella sua famiglia che abbraccio con tutta la mia forza insieme a tutto il mondo dei concerti e dello spettacolo,che lui amava,come tutti noi".

Ora tocca alle forse dell'ordine effettuare le indagini che, rivela l'agenzia ANSA, dureranno due settimane: dopo i rilevamenti tecnici dei periti il PalaTrieste verrà sgomberato dall'enorme struttura che è piombata su Francesco Pinna e i suoi colleghi.

Al momento, poi, l'Ora Tour di Jovanotti resta sospeso e sono in forse anche le due date previste per il 18 e 19 dicembre a Livorno.

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