Capo Horn testo – Jovanotti

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Capo Horn è una canzone dei Jovanotti contenuta nel loro album "Lorenzo 1999 - Capo Horn" uscito nel 1999. Leggi qui il testo di Capo Horn e scopri il significato del brano!

Jovanotti – Capo Horn Testo

Alzarsi la mattina salutare il sole
come un vecchio amico che
non rivedevi più chissà da quanto tempo ormai
hey come stai
che cosa hai fatto mentre io non c'ero
ma dimmi se sei vero
o gran termosifone illuminante
che illumini il cantante
e chi lo sente
che scaldi questo ambiente
che sei così potente
che se un giorno non ci sei si ghiaccia pure l'equatore
i battiti del cuore il rosso di un bel fiore
le cure del dottore il suono di un rumore
che fa la Cina sì la Cina
è così grande che a farla tutta a piedi
ti ci vuol più di vent'anni
mia madre se contasse bene i panni
che ha lavato probabilmente vestirebbe il mondo
se guardo la pietà di Michelangelo
mi accorgo che ci sta una dimensione più profonda dello stare nel pianeta
e il tempo che si spreca non ritorna
la pizza che si inforna
non può ritornare cruda
a meno che tu escluda
la linearità del tempo
e veda l'universo come un tondo
dove la cima corrisponde al fondo
è odore di oceano atlantico quello che mi porto addosso
e quando piove mi fa male un osso
e sono suscettibile agli sbalzi di tensione
ottanta centoventi la pressione
delle arterie i cani hanno
la febbre tutto l'anno
ma loro non lo sanno
e stanno bene in Tibet il duemila c'è già stato
mia madre...
uno da solo si può fare molto può fare la pipì può addormentarsi
può fischiare può svegliarsi
può prendere a sassate dei lampioni
può rompersi i coglioni
a non finire
può anche farsi a pezzi ed impazzire
ma uno con qualcuno che lo ama e che lo stima e che lo guarda con passione
può anche fare la rivoluzione
mia madre...
lo sai che il mare canta quando è sera una canzone che fa squash
e splah e sbarabash
e cambia ogni volta melodia
e il ritmo è quello della vita mia
quando mi fermo ad ascoltarlo e danzo
e danzo e poi non penso
e sono di acqua e sale pure io
allora guardo Dio
sopra di me
contando fino a tre
faccio un respiro e giro su me stesso come
un sufi che danza simulando l'universo
il moto dei pianeti e delle stelle
son fuori e dentro dalla mia pelle
mia madre...
mio nonno guidava il camion nell'africa italiana
coi soldi guadagnati comprò un negozio di giocattoli a Cortona

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