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Madh presenta l'album Madhitation: ecco la mia musica contaminata

È uscito Madhitation, album d'esordio di Madh. Per l'occasione l'artista ha raccontato il suo percorso dopo X Factor, il lavoro in studio e il ruolo di Fedez.
Il cantante Madh al lancio del suo primo album

Venerdì 10 luglio , secondo classificato dell’ultima edizione di X Factor Italia, ha pubblicato il suo primo album dal titolo “Madhitation” (Sony Music), tredici tracce che catturano con il loro sound forte e contaminato. Entusiasta del suo esordio discografico e con una timidezza che emerge a tratti, Marco Cappai ha presentato alla stampa il disco raccontando la genesi della tracklist, il lavoro in studio, le collaborazioni, il ruolo di Fedez e la sua aspirazione: superare i confini nazionali.

Quando hai iniziato a registrare?

Sono entrato in studio dopo il tour, tra aprile e giugno, registrando brani che già avevo scritto prima di X Factor. Quindi parte dell’album era già stata scritta però ho avuto bisogno di tempo per rivisitare tutti i pezzi e per crearne di nuovi. Diciamo che questo disco mi ha messo un po’ sotto pressione per quanto riguarda le tempistiche: completare 13 tracce in 3 mesi è stato un po’ complicato soprattutto viste le molte collaborazioni, che richiedono sempre tanto tempo. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta.

Cosa ti ha più sorpreso del lavoro in uno studio di registrazione professionale?

Mi sono ritrovato a lavorare con persone che mi hanno fatto sentire a casa, in un clima del tutto familiare e rilassato. Al mio disco ha lavorato gente giovane e questo ha permesso un percorso sereno. Ma la cosa più importante è che ho potuto scrivere io tutti i brani e molti sono anche prodotti da me, insieme al mio producer di fiducia con cui ho iniziato a fare musica fin dall’EP “Experimental”. Diciamo che in questo disco ho fatto tutto ciò che volevo fare!

Nell’album hai coinvolto molti artisti sardi come te: come mai?

Oltre a una questione di tempi stretti, ho coinvolto artisti sardi perché credo che la Sardegna abbia un enorme valore artistico. La mia isola ha anime diverse, ma un cuore fortemente reggae ed essendo io ispirato dal mondo reggae non ho potuto fare a meno di lavorare con persone con la stessa passione.

Qual è il tuo pubblico di riferimento? E quale obiettivo ti poni?

Sono rimasto anche io sorpreso dal mio target. X Factor mi ha dato la possibilità di essere visto da un pubblico ampio, dai più piccoli ai più grandi, con una visibilità ampia. Ancora ora sento un supporto assolutamente trasversale, quindi non penso di avere una nicchia di target specifico; certamente la mia musica arriva maggiormente a un mondo giovane, ma vedo anche molti adulti che hanno iniziato ad appassionarsi. Il mio obiettivo? Arrivare anche al mercato internazionale e da questo punto di vista le esperienze che in questi mesi ho fatto all’estero mi hanno già dato riscontri molto positivi.

In questi mesi hai potuto viaggiare parecchio, venendo a contatto con realtà diverse: ci racconti un po’ questa tua esperienza?

Uscito da X Factor ho avuto molte opportunità, la più grande è stata rappresentare l’Italia a Hong Kong. Sono stato invitato a un evento come influencer e ho conosciuto parecchie persone importanti e famose, tra cui anche .

Il pezzo Triangle risulta molto enigmatico: ce lo descrivi?

In questo brano ho unito due generi, che apparentemente sembrano molto lontani tra loro. La parte iniziale è molto rilassata e riflessiva: è la fase in cui si inizia a conoscere se stessi e capire dove si vuole arrivare. Quindi si evolve nella sezione Drum And Bass, che rappresenta la realizzazione di ciò che si è, la consapevolezza e la confidenza con sé stessi.

La tua pronuncia inglese è particolare, quasi contaminata. Come nasce?

Ho una passione per l’inglese che è nata sui banchi di scuola, ma non ho mai seguito altri corsi e ho sempre lavorato da solo. L’inglese è la lingua in cui riesco a esprimermi meglio, mi diverte. La mia pronuncia nasce proprio dalla contaminazione di generi: sono partito dal british soul (amo Amy Winehouse), poi ho iniziato ad ascoltare l’elettronica e il reggae. Gli ascolti mi hanno portato a mixare l’accento britannico con quello giamaicano come fanno anche tanti altri artisti che mescolano accenti diversi. Diventa un elemento di riconoscimento!

Quale è stato il contributo di Fedez al disco?

Fedez è stato supervisore artistico di tutto il lavoro ed è sempre stato coinvolto. Mi ha dato consigli, ha apportato modifiche e, anche se a distanza perché impegnati entrambi in tour, è sempre stato presente. C’è stato un bellissimo rapporto di confronto e la cosa bella è che Fedez non mi ha mai imposto niente e mi ha lasciato essere chi sono in grande libertà. Anche lui è felicissimo del risultato finale.

Quanto sei cresciuto da X Factor?

Con il talent senza dubbio sono cresciuto in esperienza e quindi riesci a sentirmi anche più sicuro. Sono una persona insicura in generale, ma quando sono sul palco ho molta più sicurezza in me, e questo il pubblico lo nota.

Tracklist “Madhitation”:

  1. Sayonara
  2. Boomerang
  3. Triangle
  4. Gong feat. The Strangers
  5. River
  6. Tree feat. Anna Tifu
  7. Eyes On You
  8. Powa-Faya
  9. Kyoto Mind feat. Train To Roots
  10. Vai
  11. She feat. ArpXP
  12. Madhitation feat. The Strangers & Lukra
  13. Sayonara (acoustic version)

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