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Processo Michael Jackson: al via con le foto shock (VIDEO)

Il processo per la morte di Michael Jackson è cominciato con le foto shock e anche dei video. La verità tra 5 settimane.

Andrea Sala Autore:

Pubblicato: | Aggiornato:

È ufficialmente cominciato il processo per la morte di Michael Jackson, processo che vede imputato il medico personale del re del pop, Conrad Murray. Nel corso del dibattimento verranno anche mostrate le foto shock dei cadavere di Jacko, dopo che Murray tentò in tutti i modi di impedire che questo avvenisse.

Il dottore è accusato di omicidio involontario per aver somministrato a Jackson una dose eccessiva del potente sedativo e sonnifero Propofol, quella mattina fatale nella sua villa a Beverly Hills.

Murhpy si è sempre dichiarato innocente e finalmente potrà provarlo in aula. Al processo, come detto, sono state ammessi anche gli scatti di Michael prima e immediatamente dopo la sua morte: il corpo pallidissimo ed esanime è stato troppo per Murray, che a quella vista si è sciolto in lacrime.

In più l'accusa ha mostrato foto della siringa che ha iniettato l'anestetico fatale a Jackson ed è stata fatta ascoltare in aula anche una registrazione del cantante trovata sull'iPad del dottore.

La voce intontita e stordita dalle droghe di Michael farnetica che un fantomatico spettacolo "andrà bene" e che lui sarà ancora una volta il miglior artista del mondo. Con i soldi ricavati, poi, il cantante dice di voler costruire il più grande ospedale per bambini al mondo, il "Michael Jackson's Children's Hospital". Ecco la registrazione shock:

Insomma Jacko era davvero dipendente dai farmaci, anche se non si capisce se questo sia stato causato dal cantante stesso o dall'incompetenza di Murray. 

L'accusa sostiene che il dottore abbia accettato di assistere Michael solo per i suoi soldi e non abbia esercitato la sua attività di medico al meglio delle sue possibilità. Ecco il discorso degli avvocati:

La difesa, invece, getta tutte le responsabilità su Jackson, anche quella della sua morte: gli avvocati di Murray, infatti, sostengono che sia stato lo stesso cantante ad iniettarsi la dose di sonnifero fatale, dopo che il medico aveva lasciato la casa.

Il caso fa discutere, a due anni dalla morte del re del pop, e ora i nodi verranno al pettine. Il processo per la morte di Michael Jackson, infatti, durerà 5 settimane.

Si spera solo che non diventi un teatro mediatico, come spesso succede in Usa. La memoria di Michael Jackson ha già subito troppa violenza, anche e sopratutto da parte dei media.
Ora serve solo la verità.

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