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Le star della musica pretendono più soldi da YouTube

Diversi artisti stanno per ingaggiare una guerra contro YouTube, accusato di pagare troppo poco le royalties: chiesta la modifica del Digital Millennium Copyright Act.
La popstar Katy Perry

Ogni giorno i musicisti trovano un nuovo nemico da combattere, un tiranno oppressore che depreda le loro ricchezze, lasciandoli con poche briciole. Prima era Napster e i programmi di file sharing nati dopo di esso, poi è toccato alle piattaforme per la trasmissione di musica in streaming, infine YouTube, uno strumento che ha dato un grosso contributo, in termini di visibilità, a tanti artisti, e non solo. Basti pensare a tutte quelle persone divenute famose con dei tutorial.

Ma con la visibilità non si paga il conto del supermercato, sebbene chi ha alzato la voce non ha certo problemi di liquidità. Ma questo è un altro discorso e il punto di vista di artisti quali Katy Perry, Pharrell Williams e è condivisibile. I succitati musicisti sono tra i firmatari di una lettera volta a chiedere non solo maggiori compensi dai proventi di siti come YouTube ma anche la riforma del Digital Millennium Copyright Act, approvato nel 1998.

Un dato interessante è che nonostante YouTube abbia un’audience gigantesca, produce per i musicisti meno ricchezza di quanta ne produca un mercato di nicchia come quello del vinile.

Con oltre un miliardo di utenti, YouTube è uno strumento vitale per lanciare le giovani star e in questo senso è prezioso per l’industria musicale, ma al tempo stesso i discografici si lamentano del fatto che non è mai stato una fonte significativa di guadagno, per non parlare delle perdite derivanti dalla pubblicazione di materiale non autorizzato, reso difficile proprio dall’impianto del Digital Millennium Copyright Act.

 

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