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Cesaria Evora è morta, addio alla voce di Capo Verde

Cesaria Evora è morta sabato scorso nella sua Capo Verde. La storia di un'artista semplice ma con un talento smisurato.

Andrea Sala Autore:

Pubblicato: | Aggiornato:

Cesaria Evora non ce l'ha fatta ed è morta sabato 17 dicembre nella sua patria, lo splendido arcipelago di Capo Verde che le diede i natali 70 anni fa.

La cantante, soprannominata "la diva a piedi nudi" per la sua abitudine di esibirsi scalza, aveva annunciato la fine della sua carriera lo scorso settembre, motivando la decisione con un attacco cardiaco e la "grande debolezza" che era sopravvenuta in seguito.

Come tutti i grandi artisti Cesaria non è sopravvissuta molto alla lontananza dalla sua musica, seppur abbia scelto di tornare da Parigi in patria. Proprio nell'isola di Sao Vicente, nella sua Capo Verde, Cesaria Evora si è spenta sabato per insufficienza cardiorespiratoria.

Lei, la voce di quelle piccole isole che fanno da ponte fra l'Africa e il Portogallo, ha lasciato "orfani" i suoi compatrioti, orfani di un grande talento e di una voce sopraffina. Non è un caso che il presidente Jorge Carlos Fonseca abbia proclamato subito il lutto nazionale.

La storia di Cesaria Evora, dopo tutto, sembra quella di un romanzo. Nata nel 1914 resta orfana all'età di sette anni e viene spedita in collegio. 

La sua voce non tarda a manifestarsi e la sua fama si diffonde presto per tutti bar e locali della sua patria. Il suo successo, però, resta per molto tempo confinato alle isole di Capo Verde. 

Il riconoscimento internazionale arriva solo nel 1992, quando Cesaria Evora dà alle stampe il suo terzo album "Miss Perfumado": il disco divenne una hit mondiale che porterà Cesaria ad incidere altri 7 album in studio e un'antologia di storici brani radiofonici, lontana dalle sue isole nell'Atlantico.

Nel 2004, a coronamento della sua attività artistica, ricevette anche un Grammy per l'album "Voz D'Amor".

Da sola, Cesaria Evora riuscì ad elevare la morna e la coladeira (stili tipici capoverdiani) a generi nobili della musica latina, fra la salsa, il son e il fado. Le sue cazoni così legate alla sua terra, al mare, alla nostalgia e alla speranza fecero presto presa sui migliori esponenti di genere.

Con lei, infatti, vollero cantare Caetano Veloso, Compay Segundo, Goran Bregovic e Salif Keita, fra gli altri. Anche in Italia diversi artisti hanno voluto renderle omaggio, come Ornella Vanoni e Gianni Morandi, incidendo delle loro versioni di alcuni pezzi storici della cantante.
Con Adriano Celentano, invece, Cesaria incise Quel casinha, versione alternativa de Il ragazzo della via Gluck del Molleggiato.

Com'era venuta, con semplicità e umiltà, se n'è andata, Cesaria Evora. Sempre a piedi nudi, come la sua anima.

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