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Discoteca Amnesia: la polizia trova 2 milioni durante le perquisizioni

Dopo l’arresto di Martin Ferrer, la polizia ha trovato due milioni di euro all’interno della discoteca Amnesia, di Ibiza. Oltre Ferrer, sono finiti in manette altre tre persone.
L'esterno della discoteca Amnesia, di Ibiza

La perquisizione presso gli uffici della discoteca di Ibiza, Amnesia, ha dato buoni frutti. Secondo fonti investigative, la Guardia Civil ha trovato denaro contante per circa 2 milioni di euro.

L’operazione di polizia che ha portato all’arresto del proprietario del club, Martin Ferrer, il figlio, il responsabile della discoteca David Felipe e il contabile Vicente Pérez Montis, è scattata alle 7 di mattina del 5 luglio. Le accuse sono di riciclaggio di denaro ed evasione fiscale.

Le perquisizioni sono andate avanti fino alla mezzanotte, poi interrotte per permettere alla discoteca di riaprire. Ieri era filtrata la notizia che gli arrestati sarebbero dovuti comparire d’innanzi al magistrato titolare delle indagini, ma nelle ultime ore si è appreso che ciò avverrà solo dopo la fine delle perquisizioni (presumibilmente nelle prossime ore).

Oltre agli uffici della discoteca Amnesia, sono state passate al setaccio le abitazioni degli arrestati, la sede di una società informatica ritenuta collegata a Ferrer, il Banco de Sabadell e la BMN di Barcellona.

Le indagini a carico di Ferrer e dei suoi collaboratori sono iniziate lo scorso autunno quando un PM ha ricevuto una segnalazione dall’Agenzia delle Entrate che aveva rivelato delle presunte discrepanze relative al pagamento delle imposte dovute, riguardanti diversi esercizi degli ultimi anni, sia per quanto riguardava il pagamento delle imposte fiscali, sia il versamento dell’IVA.

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