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Phil Rudd: male il processo d'appello

Il batterista degli AC/DC Phil Rudd ha visto confermato in appello la condanna a 8 mesi di detenzione agli arresti domiciliari. Il musicista è accusato di minacce di morte e detenzione di stupefacenti.
Phil Rudd

Altro brutto colpo per Phil Rudd, batterista degli che in appello ha visto confermata la condanna a 8 mesi di detenzione agli arresti domiciliari per i reati di minacce di morte e possesso di stupefacenti.

Il batterista è in cura presso uno psicologo specializzato in dipendenza da metanfetamine ma questo non è bastato alla Corte neozelandese, che non ha voluto attuare misure cautelari meno restrittive. Phil Rudd ha anche trovato un accordo con la sua presunta vittima, destinataria di un cospicuo risarcimento per riparare al danno causato.

Craig Tuck, avvocato del musicista, aveva fatto ricorso in appello, certo della vittoria perché riteneva la pena inflitta al suo assistito sproporzionata rispetto ai reati di cui era stato accusato. Recentemente Phil Rudd si è detto certo che se potesse passare da solo 5 minuti in una stanza con Angus Young (chitarrista) lo convincerebbe a farlo rientrare nella band.

Ora resta da capire come si svilupperanno gli eventi...

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