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Rino Gaetano, la morte non l'ha ucciso davvero

La morte di Rino Gaetano avveniva 30 anni fa, il 2 giugno 1981, ma il mito del cantautore calabrese è ancora vivo e vegeto nei giovani.

Andrea Sala Autore:

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Rino Gaetano ha sconfitto la morte, anche se lui non c'è più. Il 2 giugno 1981, infatti, il cantante si spegneva in seguito ad un incidente stradale avvenuto a Roma, sulla via Nomentana.

Ma il mito di Rino Geatano non è morto quel triste giorno. Il cantante calabrese, infatti, è ancora vivo nella memoria degli italiani e le sue canzoni più famose, come Gianna e Il cielo è sempre più blu, sono tutt'ora ben note e trasmesse in radio.

Lui, Rino, forse è più famoso adesso di allora, quando gli anni di piombo offuscavano le storia d'Italia. La sua stessa figura di artista è difficilmente "inquadrabile": poeta folk, menestrello ironico, cantante nonsense e paroliere anarchico.

Rino Gaetano era partito da Crotone arrivando a Roma, dove ha cominciato a frequentare gli ambienti musicali della Capitale. L'esordio discografico è arrivato nel 1973, sotto pseudonimo, con il singolo I love you Marianna. Subito emerge la sua natura ironica: il titolo fa pensare alla marijuana, invece lui dimostrava il suo amore per la nonna Marianna.

Ma il vero successo arrivo poco dopo, nel 1975 quando viene dato alle stampe l'LP "Ma il cielo è sempre più blu". In precedenza l'album "Ingresso libero" non aveva entusiasmato né pubblico né critica, anche se dimostrava già il particolarissimo stile del cantautore calabrese.

Nel 1978 Rino approda anche a Sanremo con il suo brano più riconosciuto, Gianna. A lui il pezzo non piaceva particolarmente, così come l'ambiente di Sanremo, tuttavia il musicista arriverà al terzo posto dietro ai Matia Bazar e Anna Oxa. Fu la consacrazione definitiva.

Gianna rimase in classifica per quattro mesi vendendo la cifra record di 600mila copie. Ma non ci fu solo Gianna: le hit di Rino comprendono Mio fratello è figlio unico, Berta filava, Spendi spandi e Sfiorivano le viole. Senza dimenticare la polemica Nuntereggae più, canzone di denuncia in cui Rino descriveva chiaramente i colpevoli della situazione in cui si trovava l'Italia dell'epoca: "Dc, Psi, Pli, Pri in unione con il Pci" e la citazione della famiglia Agnelli fecero un certo scalpore.

 A 30 anni esatti dalla morte Rino continua a ispirare i giovani e molte manifestazioni artistiche: ieri sera è andato in scena il concerto tributo al cantautore, mentre il prossimo 7 giugno l'Assessore ai beni culturali di Roma apporrà una targa fuori dal modesto appartamento di Via Nomentana 53, dove Rino Gaetano abitò dall'età di 10 anni.

Perchè oggi, nonostante il tempo, il cielo è sempre più blu e la morte non ha sconfitto davvero Rino Gaetano.

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