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Steve Angello: la dance non è culturale

L'artista svedese traccia la sua personale opinione sull'attuale panorama EDM. Il filo conduttore è un messaggio nei suoi brani: frecciata agli Swedish House Mafia?

Antonio Gargano Autore:

Pubblicato: | Aggiornato:

Steve Angello dance

Rientra senza dubbio tra le personalità più influenti della musica elettronica, è un mentore sia a livello professionale sia sul piano delle idee espresse. Stavolta, però, le dichiarazioni di Steve Angello vanno prese con le pinze. Un messaggio forte, chiaro e soprattutto contro corrente, che attraversa tutto il panorama EDM internazionale e si collega, probabilmente, al suo glorioso passato in gruppo.

Ai microfoni di Dagens Nyheter, il DJ svedese ha dichiarato di non sentirsi rappresentato dal movimento dance attuale, privo di una propria identità e di una politica radicata da trasmettere ai fan:

Credo che la dance dell'ultimo periodo stia perdendo la sua essenza. Un numero sempre crescente di artisti sembra accontentarsi di propinare le proprie tracce, senza creare una sorta di contestualizzazione. Sono produzioni senza carattere culturale, non lasciano il segno come nei primi anni. Prendete l'hip-hop: si parla di situazioni personali difficili, di risalite da periodi bui. Perchè l'EDM non può assumere connotati chiari e trasmettere un messaggio ai ravers? Già dal mio ultimo album sto cercando di procedere in questa direzione: spero possa diventare il primo di una lunga serie e non un caso isolato, sia da parte mia che da parte dei miei colleghi.

Steve Angello set
Steve Angello, critica all'EDM senza un messaggio da trasmettere

Diventa chiaro, dunque, il riferimento al suo passato. Gli Swedish House Mafia rappresentano ancora il punto più alto di tre carriere, se si aggiungono anche Axwell Λ Ingrosso, nonostante la crescita dell'ultimo anno. L'artista scandinavo cerca di spiegare, a modo suo, il collegamento tra quell'esperienza e l'EDM del momento:

Anche con gli SHM era tutto un clichè: video e tracce con barche, elicotteri, feste e quant'altro. Per quell'epoca andava bene, sicuramente siamo riusciti ad imprimere il nostro marchio nella musica elettronica, ma il mio timore era quello di fossilizzarmi come artista. Non avrei mai voluto arrivare ad una certa età e mettere la firma su produzioni che parlano di certe cose. È una questione di idee, perchè non è facile averne di nuove sullo stesso argomento anche a distanza di anni: apprezzo chi è arrivato a 40 anni e riesce ancora ad avere illuminazioni di questo tipo, come se avesse ancora 15 anni.

È chiaro il riferimento ad un patriarca dell'EDM come Tiësto, ma anche ad uno dei motivi che avrebbero causato la fine della sua passione nel progetto con Axwell e Sebastian Ingrosso. Il mondo della musica elettronica lascerà isolato questo intervento di Steve Angello, o riuscirà a far scuola tra i colleghi più affermati? La risposta, con tutta probabilità, si comincerà a leggere nel 2016.

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