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The Voice of Italy: il talent del riciclo e del buonismo

La formula di The Voice of Italy non è male, a parte la figura inutile del conduttore, ma peccato che sia il talent del riciclo. Anzi del riciclone!

Possiamo dire una cosa? The Voice of Italy non ci è piaciuto e vi diciamo perché, anche se basterebbe citare i ritmi lenti, i tempi morti e battute da quinta quarta elementare.

Ma c'è una cosa ben peggiore: il programma è il regno del buonismo e del riciclo. Un po' lo specchio dell'Italia insomma. Tutti bravi e tutti a fare complimenti a tutti, nessuno che dica "non mi sei piaciuto". A The Voice of Italy si usa "non sono in grado di valorizzare la tue capacità". Ma va, va!

E che dire della figura inutile del conduttore? Cioè, giusto per essere chiari, non ce l'abbiamo con Fabio Troiano, ma per colpa del format siamo costretti a pagare uno stipendio in più.

Comunque ecco i concorrenti che sono passati e la medaglia d'oro del riciclo se l'aggiudica Raffaella Carrà:

L'unica cosa da aggiungere è: aridatece X Factor che sarà pure orfano di Morgan, ma almeno non ci si annoiava!

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