Uragano The Kolors, Stash & Co. travolgenti: "Amici è più rock di tanta discografia"

È una torrida sera a Milano quando i arrivano per la loro terza tappa live del 2015 sul palco dell'"Estathè Market Sound” lo scorso 15 luglio. A rendere ancora più bollente l’atmosfera ci pensano proprio Stash, Alex e Daniele, freschi vincitori – anzi trionfatori – di “Amici14” con il loro sound coraggioso, fatto di contaminazioni tra pop, rock, funk ed elettronica che strizzano l’occhio alle tendenze d’oltremanica.

Il pubblico è estremamente trasversale: ci sono bambini che saltellano e cantano nel loro inglese improvvisato e adulti che si scatenano sui pezzi e le cover che hanno fatto maggiormente conoscere e amare il trio napoletano. Dai pochi spettatori al locale milanese “Le Scimmie”, dunque, al nutrito parterre della rassegna estiva dell’estate milanese e non solo: l'occasione è stata guadagnata a suon di performance in Italia e all’estero, oltre che nel talent più famoso delle reti di Cologno.
E a vederli, nella loro seconda città, sono accorsi anche Kekko e Diego dei , che proprio nei club dell’underground meneghino conobbero la band anni fa. Come loro, tanti fan della prima ora si accalcano sotto palco, riconosciuti da Stash & Co. con enorme emozione.

Ufficio Stampa

E dopo il concerto, arriva il momento di raccontare a caldo le emozioni della serata e di questo intenso periodo. Durante l’incontro con la stampa sarà soprattutto Stash a parlare, anche raccontando aneddoti e descrivendo con stupore il successo del momento.

Come è stata questa serata a Milano?
"Difficile descriverlo a parole. Vedere oggi persone che ci ascoltavano già anni fa in mezzo a quella folla è stata un’emozione immensa: ci siamo sentiti a casa! Inoltre, frequentavamo già questi posti ben prima di essere conosciuti: venivo all’ortomercato per acquistare la mozzarella da rivendere alla gastronomia di mio padre, in zona San Babila. Sembra davvero tutto surreale! E questa sera i The Kolors hanno vissuto a pieno, real time, tutte le sensazioni che normalmente si mettono a fuoco solo a distanza di tempo."

La vostra famiglia è venuta ad ascoltarvi?
"No, preferisco non farli venire, come se fosse un filtro. È il mio concerto, vorrei evitare l’effetto saggio di fine anno (ridono, ndr). Certo, se dovessero venire a qualche data sarei contento."

Chi sono stati gli artisti della vostra formazione musicale?

Stash: "Il nostro background comprende Beatles, Pink Floyd, , e ."

Daniele: "Dimentichi Michael Jackson…"

Stash: "Ma perché, sta fuori, sopra tutti gli altri...Da queste basi abbiamo contaminato con suoni contemporanei e musica programmata come fanno i dj. Fondamentale – sul piano musicale e umano – è stato poi l’incontro con Andy dei , nel primissimo periodo delle “Scimmie”: la sua forza sta nell’umiltà. Più un artista è umile più è forte."

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Come avete scelto le cover in scaletta nei vostri live?
"Abbiamo scelto le cover più forti e quelle, secondo noi, più divertenti da suonare tra quelle fatte durante il percorso ad “Amici”. In fondo la gente ci conosce anche per il talent ed è stata una bellissima vetrina per noi: perché non regalare loro un ricordo che li riconduca a quel contesto? In fondo molte persone se le aspettano."

Avete un pubblico molto trasversale, ma sicuramente siete molto seguiti dai giovani, che ascoltandovi spesso vanno a scoprire anche artisti che voi amate. Come vi ponete di fronte a questo?
"Ci fa molto piacere vedere che anche i più giovani, grazie a noi, magari vanno ad ascoltare band prima a loro sconosciute. Mi è capitato di leggere bio su Instagram di liceali che scrivono di essere fan nostri e di band che noi stessi ammiriamo e citiamo nelle interviste. È una vittoria per noi e ci fa comprendere la forza del mezzo che abbiamo tra le mani. Siamo felici se riusciamo a dare qualcosa in più a gente che è abituata ad ascoltare altro, magari gli e basta. Lo dico con tutto il rispetto per questa band, come esempio di qualcosa che è di adesso: andare a scoprire altri artisti può far loro capire anche da dove vengono gli stessi One Direction o altri di oggi. Intendiamo continuare il nostro percorso il più a lungo possibile e ci proponiamo ben diversamente da una pop boyband."

Uno dei vostri brani è colonna sonora di uno spot estivo piuttosto martellante...
"Per chi fa musica paradossalmente essere nello spot tv di un operatore telefonico è il sogno più ambito! Arrivato a Milano ho conosciuto grazie a una conversazione telefonica con un operatore la cui attesa in linea sarà durata 40 minuti... E mi chiedevo “Chissà se un giorno avrò mai l’occasione di far aspettare qualcuno con la mia musica in sottofondo...”. Così prima eravamo arrabbiati perché non rispondevano mai, ora perché rispondono troppo in fretta! [ridono, n.d.r.]"

Cosa vorreste dire a tante band indipendenti (e non solo) che provano a raggiungere il successo?
"Sfatiamo il mito di “Amici” e dei talent: ormai è la gavetta del futuro ed è obsoleto pensare di non voler parteciparvi solo per rimanere della vecchia scuola. Se volete provarci, andateci, non è vero che snaturano! Abbiamo trovato un ambiente più rock and roll ad “Amici” che in tante altre realtà discografiche: ci hanno fatto fare quello che volevamo!"