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Caparezza: il nuovo video China Town è un omaggio alla scrittura

Il rapper di Molfetta rende omaggio all'inchiostro e alla scrittura con il video ufficiale di "China Town", grazie alle immagini animate di Peppo Bianchessi.

Claudio Molino Autore:

Pubblicato: | Aggiornato:

Caparezza nel videoclip della canzone China Town

Il brano, in radio dal 29 agosto, è il terzo singolo estratto da "Museica" di Caparezza - l'album pubblicato ad aprile da Universal Music e subito diventato disco di platino - dopo "Non me lo posso permettere" ed "È tardi".

Se i primi due erano ispirati rispettivamente ai dipinti "Tre studi di Lucian Freud" di Francis Bacon e "La persistenza della memoria" di Salvador Dalì, "China Town" è un omaggio al "Quadrato Nero" del pittore russo Kazimir Severinovič Malevič.

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Come dichiarato dallo stesso Capa, la canzone è una ballad, la prima composta dal rapper di Molfetta:

La canzone è una dichiarazione d'amore per l'inchiostro e la scrittura. Se ne sta lì, nero su bianco, come il quadrato di Malevič.

Il bellissimo video di "China Town" nasce da un'idea del regista Jacopo Rondinelli in collaborazione con Caparezza: presenti tanti riferimenti letterari, da "Zang Tumb Tumb" di Marinetti a "Il piccolo principe" di Saint-Exupéry.

Nel frattempo sta per finire il tour italiano del rapper (ultima data il 7 settembre a Firenze), ma a ottobre prenderà il via quello europeo: Barcellona (7 ottobre, Sala Apollo), Parigi (9 ottobre, Le Bellevilloise), Bruxelles (10 ottobre, Vk), Londra (12 ottobre, Koko), Amsterdam (13 ottobre, Melk).

Inoltre a novembre Capa sarà protagonista del Festival Hit Week con due tappe oltreoceano: il 5 novembre al Whisky a go go di Los Angeles e l'8 novembre al Band Shell Amphiteatre di Miami.

Guarda il video "China Town" di Caparezza

Leggi il testo "China Town" di Caparezza

Non è la fede che ha cambiato la mia vita, ma l'inchiostro
che guida le mie dita, la mia mano, il polso.
Ancora mi scrivo addosso amore corrisposto
scoppiato di colpo come quando corri Boston!
Non è la droga a darmi la pelle d'oca ma
pensare a Mozart in mano la penna d'oca là
sullo scrittoio a disegnare quella nota Fa
la storia senza disco nè video nè social.
Valium e prozac non mi calmano datemi un calamo o qualche penna su cui stampano
il nome di un farmaco.
Solo l'inchiostro cavalca il mio stato d'animo,
chiamalo Ippotalamo,
lo immagino magico tipo Dynamo
altro che Freud, un foglio bianco,
per volare alto lo marchio come le ali di un Albatros.
Per la città della China mi metto in viaggio, da bravo,
pellegrinaggio ma non a Santiago, vado a China Town.
Vado dagli Appennini alle Ande,
nello zaino i miei pennini e le carte,
dormo nella tenda come uno scout,
scrivo appunti in un diario senza web lay-out.
China Town.
Il luogo non è molto distante,
l'inchiostro scorre al posto del sangue,
basta una penna e rido come fa un clown,
a volte la felicità costa meno di un pound.
China Town, il mio Gange
la mia terra santa
la mia mecca.
Il prodigio che da voce a chi non parla
a chi balbetta.
Una landa lontana
come un amico di penna
dove torniamo bambini come in un libro di Pennac.
Li si coltiva la pazienza degli amanuensi,
l'inchiostro sa quante frasi
nascondono i silenzi.
D'un tratto esplode
come un crepitio di mortaretti
come i martelletti della olivetti di Montanelli.
Le canne a punta cariche di nero fumo,
il vizio,
di chi stende il papiro come uno scriba
egizio.
Questo pezzo lo scrivo
ma parla chiaro,
nell'inchiostro mi confondo
tipo caccia al calamaro.
Sono Colombo
in pena,
che se la rema
nell'attesa di un attracco nella rena
salto la cena.
Scende la sera,
penna a sfera
sulla pergamena
ma, non vado per l'America
sono diretto a China Town.
Vado dagli Appennini alle Ande,
nello zaino i miei pennini e le carte,
Dormo nella tenda come uno scout,
scrivo appunti in un diario senza web lay-out.
China Town.
Il luogo non è molto distante,
l'inchiostro scorre al posto del sangue,
basta una penna e rido come fa un clown,
avvolte la felicità costa meno di un pound.
E'con l'inchiostro
che ho composto
ogni mio testo.
Ho dato un nuovo volto
a questi capelli da Billy Preston.
Il prossimo concerto
spero che arrivi presto,
entro sudato nel furgone
osservo il palco spento.
Lo lascio lì dov'è,
dal finestrino il film è surreale
da Luis Borruel,
arrivo in Hotel e,
la stanza si accende, è quasi mattino,
c'è sempre una penna sul comodino.
China Town.
Il luogo non è molto distante,
l'inchiostro scorre al posto del sangue,
basta una penna e rido come fa un clown,
avvolte la felicità costa meno di un pound.

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