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Sal Da Vinci canta al matrimonio della figlia di un boss, lui si difende: non sapeva fossero camorristi

Sal Da Vinci è finito nel tritacarne mediatico per la sua partecipazione al matrimonio della figlia del boss Mariano. Sal si esibì nel corso della festa tenutasi presso un ristorante di Pozzuoli, cinque anni fa.
Sal Da Vinci

Cinque anni fa, presso un ristorante di Pozzuoli (Na) si festeggiava un matrimonio. Fin qui nulla di strano se non fosse che la sposa era la figlia di Marco Mariano, boss dell'omonimo clan. Come spesso accade in questi casi, il boss ha voluto fare le cose in grande e oltre alla sfilza dei soliti neomelodici più o meno noti, c'era anche qualcuno che il successo, quello vero, lo aveva raggiunto.

Qualcuno come Francesco Merola, figlio di Mario, e Tony Colombo, sapevano bene chi erano i Mariano altri, invece, hanno detto d'ignorare di essere alla presenza di camorristi. È il caso di che, nonostante sia un cantante affermato, evidentemente, ha ancora bisogno di esibirsi ai matrimoni... dopotutto, ci sono offerte che non si possono rifiutare. Una precisazione è d'obbligo, nessuno dei cantanti è indagato così come la loro esibizione non costituisce reato.

La notizia emersa in questi giorni ha costituito fonte d'imbarazzo per Sal Da Vinci che si è sfogato su Facebook:

Scrivere di essere amareggiato è riduttivo, potrei usare un linguaggio più volgare ma non rientra nel mio stile. Sono stato sbattuto ingiustamente in prima pagina sul quotidiano più famoso della mia città [IL Mattino - ndr.],senza se e senza ma, come se io fossi un personaggio equivoco, un delinquente che la fa franca: Sal Da Vinci canta ai matrimoni dei camorristi.

Il cantante prosegue:

Ecco, da questo momento in poi, mi tocca chiedere a tutti i fan vogliono fare una foto con me, che comprano i biglietti a teatro, a quelli che mi chiamano per esibirmi, un documento attestante che il soggetto non ha precedenti penali, non appartiene a famiglie camorriste, non è mai stato in galera. Insomma, una specie di certificato antimafia, altrimenti mi sbattono in prima pagina e magari anche nei Tg, possibilmente nazionali. Non ho parole, o forse ne avrei tante...

Il Mattino, ovviamente, ha concesso il diritto di replica a Sal:

Non so nemmeno io che cosa sia davvero successo, forse niente, forse tutto, di sicuro qualcosa che ha fatto molto male a me e alla mia famiglia. Io di quella prestazione del 9 novembre 2010 non ricordo nulla. Se gli inquirenti dicono che c’ero sarà vero, ma davvero non ne ho contezza, memoria. Il mio manager dell’epoca aveva preso l’impegno, che per me - come sempre succede - era segnato in agenda con il nome del ristorante dove ero atteso, non certo del parente del camorrista che si sposava. Posso capire che la mia presenza in un’inchiesta faccia notizia, ma non fino a questo punto. Poche righe, una fotina ci possono stare, ma tutto questo risalto... Non sono indagato, i magistrati non hanno nemmeno ritenuto opportuno interrogarmi ed ora ecco il mostro Da Vinci sbattuto in prima pagina, come mai mi era successo, nemmeno nel momento di maggior successo.

 

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