News & Gossip

Armin Van Buuren, storia di un compenso equo

Nella sua intervista a Bloomberg, l'artista olandese parla del compenso per ogni serata. Esagerato? Macché, basta guardare Calvin Harris quando batte cassa.

Antonio Gargano Autore:

Pubblicato: | Aggiornato:

Il dj olandese Armin Van Buuren

Dici Armin Van Buuren e pensi immediatamente ai grandi eventi attesi per tutto l'anno. L'abbinamento è sacrosanto, spesso confermato dalle lineups, ma quando si parla di cachet ci si chiede se in effetti un artista possa valere cifre del genere. Volete una risposta? Quella risposta è sì: se si rapportassero i compensi per serata alla spettacolarità e agli investimenti profusi per un magic moment lungo due o tre ore, la cifra andrebbe consegnata all'attore protagonista con tanto di applauso.

Nell'intervista rilasciata a Bloomberg, il re della trance music ha toccato un tasto spesso dolente, soprattutto in seguito alle spese faraoniche delle più imponenti multinazionali. Il dibattito torna in auge in concomitanza con l'Electric Daisy Carnival, che ha sposato in maniera eccellente la qualità musicale con le scenografie da sogno, e il dj olandese ha sfatato un tabù che molti tengono nascosto o preferiscono far rivelare ad altri per evitare un eventuale imbarazzo: "Guadagno circa centomila dollari a serata - ha dichiarato nell'intervista - e non mi sembra nemmeno così tanto. Uno show del calibro dell'EDC porta via tre giorni di grandissimo impegno e sforzi economici fuori dal comune, ai piedi del palco ci sono passate circa trecentomila persone".
Armin Van Buuren durante un suo set
Armin Van Buuren e il suo show in console

Le immagini dell'ultimo, grande festival americano danno l'idea di come e quanto si spenda per plasmare uno spettacolo di tale portata. Armin Van Buuren parla anche delle migliorie apportate nel corso degli anni, motivando l'impennata dei compensi: "Soddisfare il pubblico è l'obiettivo di ogni artista e di ogni manager alle prese con questo tipo di eventi. La chiave di tutto è l'innovazione: modifiche scenografiche, varietà di set, efficienza dei sistemi audiovisivi e quant'altro. Diventa ovvio spendere di più per un biglietto di un evento, così come è piuttosto logico l'aumento della paga per serata".

Un business estremamente redditizio per un big affermato da anni, ma il paragone con altri DJ avvalora la sua tesi sul compenso modesto. Basti pensare a Calvin Harris, autentico Re Mida del panorama EDM e commerciale, il cui cachet oscilla dai 350.000 $ al mezzo milione, in base al tipo di appuntamento a cui partecipa o alla portata mediatica di cui dispone. I social network, poi, testimoniano la vita da nababbi condotta dal britannico, ma anche dai suoi colleghi: da jet privati a suite con vista mozzafiato, senza escludere tutti i dettagli extra che, ad un comune music traveller, probabilmente neanche vengono in mente.

Difficile, quindi, obiettare l'analisi di Armin Van Buuren se si compredono tutti i fattori che compongono un evento di grandi dimensioni. Con l'avvicinamento dell'estate, inoltre, i maggiori club mondiali faranno a gara per accaparrarsi una guest star che possa garantire loro un degno salto di qualità a fine stagione. La battaglia a colpi di dollari è soltanto all'inizio.

Ti è piaciuto questo post? Votalo!

Altro su #Armin van Buuren

Iscriviti alla newsletter di AllSongs

Riceverai i nostri aggiornamenti anche via email, è semplicissimo!

Iscrivendoti acconsenti alle condizioni d'uso di AllSongs