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Trionfo di Vasco Rossi a Venezia

Successo facile per Vasco Rossi alla Mostra del Cinema di Venezia, dove il musicista ha presentato il docufilm Il Decalogo di Vasco girato dal regista Fabio Masi.
Vasco Rossi a Venezia

Non avevamo dubbi sul fatto che Vasco Rossi potesse conquistare Venezia: troppo facile per lui che gioca in casa, perché i fan del Blasco sono sparsi ovunque in Italia e sono disposti a seguirlo anche all'inferno. Figuriamoci sul ben più confortevole red carpet della Mostra del Cinema di Venezia dove ha presentato "Il Decalogo di Vasco", girato dal regista Flavio Masi.

La sala era gremita: i 2800 biglietti sono andati in fumo in meno di un'ora e chi non ce l'ha fatta ad accaparrarsi il prezioso tagliando non ha voluto mancare, assiepandosi all'esterno pur di vedere Vasco anche solo per pochi minuti.

Sono qui come attore a mia insaputa, l'inconsapevolezza mi rende più allegro, quando sono consapevole sono più nervoso. Questo decalogo è molto originale, ho dato fiducia ad un giovane regista perché è stato un feeling istintivo, abbiamo vissuto una vita pericolosamente siamo un po' stropicciati tutti e due.

Arrivato a bordo di un motoscafo, i fan lo hanno assediato e lui non si è sottratto perché sa che a loro deve tutto: "Ai fan dico grazie di esistere, come loro lo dicono a me, io lo dico a loro".

Loro, i fan, ringraziano gridando il suo nome. C'è un clima di festa ma Vasco non dimentica chi ha ben poco da festeggiare:

Quello dei migranti è un problema molto grave che deve essere risolto in qualche modo, è una grandissima tragedia. Dobbiamo solidarietà a chi scappa dalle guerre vorrei vedere, se dovessimo scappare noi e ci dessero tutte le porte in faccia.

Poi racconta un paio di aneddoti divertenti, alcuni di essi che sono stati d'ispirazione per alcuni dei suoi brani più famosi:

Spesso mi è capitato che mi tornassero indietro le cose che ho scritto... una volta ho fatto un incidente ed è sceso uno dal camion un camionista incazzato nero, mi ha guardato in faccia e mi ha detto ora te la do io la vita spericolata. Altre volte invece la vita l'ho messa nelle canzoni. Come in Colpa d'Alfredo che racconta una cosa successa davvero, ho cambiato i nomi ma la storia è quella. Incontravo sempre un amico in discoteca ti piantava un chiodo tu perdevi tempo e poi finiva che a andavi a casa solo e allora ci ho fatto una canzone.

Ma come nasce Vasco Rossi rockstar? Lo spiega il cantante dicendo che quando gli chiedevano se fosse un cantautore, lui rispondeva di no: "sono una rockstar". Vasco Rossi spiega che, sebbene rispettasse i cantautori dai quali ha imparato molto, riteneva servisse un linguaggio più sintetico rispetto alla scuola cantautorale dell'epoca. Ma la canzone in sé non bastava, era importante sapere anche come muoversi sul palco e lui ha imparato da :

Avevo osservato che se gli cadeva qualcosa non si girava a raccoglierlo perché altrimenti avrebbe dato l'impressione di un imbranato. Il riflesso condizionato fa sì che se ti cade qualcosa ti viene naturale raccoglierlo io ho lavorato duro per perderlo. Quando andai a Sanremo la prima volta avevo un microfono e volevo fare il matto, ero diversamente lucido ma avevo le idee chiare. Avrei dovuto reinfilare il microfono alla fine della canzone, ma ho pensato che cercare il buco mi avrebbe fatto sembrare uno allo Zecchino d'oro. Allora mi sono detto me lo metto in tasca e me ne vado. Così concentratissimo, anche se diversamente lucido, lo porto a Christian che veniva dopo di me e quasi piangeva. Ma poi il filo finisce il microfono vola via e io non mi sono girato, tutti mi dicevano ma sei matto hai buttato per terra il microfono e chi se ne frega. Così è nata una rockstar.

 

A Venezia Vasco Rossi ha colto l'occasione per presentare anche il nuovo video per il singolo Quante Volte, già in radio.

 

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