Anthrax, Scott Ian: mettetevi Spotify in quel posto
Continua il dibattito sulla musica in streaming. Come sempre accade per le novità, c'è chi vede in esse delle grandi opportunità e chi invece crede si tratti di qualcosa di nocivo. L'ultimo in ordine di tempo a manifestare la sua contrarietà verso le piattaforme di musica streaming come Spotiy, è Scott Ian, chitarrista degli :
Non ho Spotify e non uso servizi di streaming. Non ho nulla di quelle cose, quindi sono ignorante in materia.
Eppure la musica della sua band è disponibile su tali piattaforme, come gli è stato fatto notare nel corso di un'intervista con The Jasta Show:
È una domanda che dovrei fare al mio manager. Di sicuro non ci stiamo ricavando nulla. Anche se avessimo il miglior accordo del mondo, non vedremmo un soldo da Spotify. Ecco perché quando sento musicisti dire che usano Spotify, dico: ‘Veramente? Stai supportando una compagnia che ti sta fregando. È incredibile. Questa compagnia ti sta fottendo e tu sei d'accordo nell’usarla?'
Scott però riconosce che ci sono anche degli aspetti positivi:
Ok, so bene che molta gente al mondo lo usa e io non dico di non usarlo e non dico nemmeno di non metterci i miei dischi, perché la gente magari li ascolta e poi compra un biglietto per il concerto la prima volta che passiamo. Questo lo capisco. Dall’altro lato però… arrivo da un’era dove potevi ricevere un disco di platino. Quanti album hanno raggiunto il disco di platino in America lo scorso anno? È una barzelletta, quindi prendetevi il vostro streaming e infilatevelo su per il culo.
A proposito di dischi degli Anthrax, a novembre dovrebbe uscire il successore di "Worship Music" (2011). Come ammesso dal bassista Frank Bello, la band ha composto abbastanza materiale da riempire due CD, ma un doppio album è una eventualità da escludere categoricamente.
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