Giovanni Allevi Cavaliere della Repubblica: meglio ridere o piangere?
Sinceramente la notizia ci lascia abbastanza indifferenti (a parte la fotografia che gli hanno fatto: veramente orrenda), perché ormai il titolo di Cavaliere della Repubblica lo danno a cani e porci. Ma il mondo della musica si è diviso sulla nomina di Giovanni Allevi, con una semplice domanda:
Ma se lo merita veramente?
Innegabile è il fatto che Allevi non piaccia a tutti, anzi c'è chi lo ama e chi lo detesta. Di solito i secondi sono persone che fanno musica e che lo ritengono quasi un dilettante. In realtà, dicono, non è un pianista classico, ma solo un ex tastierista di Jovanotti che scrive melodie pop da lounge bar: altro che "Mozart moderno".
I veri compositori di musica classica, dicono, sono altri e non vengono tenuti in considerazione dai media italiani, spesso anzi hanno più fortuna all'estero, ma questa non è una novità: si sa che l'Italia è un paese per pochi. Qui ce lo vediamo mentre fa finta di dirigere l'orchestra sinfonica della Rai nell'Inno di Mameli. Ma sono sempre loro a dirlo.
Comunque, tra le cose più belle che abbiamo letto in rete, c'è questa: "Tranquilli: gli è stata data per ringraziarlo di non aver fatto dischi negli ultimi due anni (l'onorificenza sarà ritirata nel momento stesso in cui si azzardasse a pubblicare un nuovo album)".
Personalmente mi fa pensare a tutti quei non-luoghi asettici e impersonali, tipo la sala d'attesa del dentista, dove si ascolta musica alla Richard Clayderman e non si riesce a distinguere la fine di un pezzo dall'inizio di un altro. Per questo, quando vado a curarmi una carie, mi porto sempre Michael Nyman nel lettore mp3!
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