Janis Joplin: a Venezia rivive il mito della grande rockstar

Dopo essere stata candidata all’Oscar per “Deliver Us From Evil” (2006), la regista Amy Berg porta alla Mostra del Cinema di Venezia un commovente docu-film sulla grande voce del rock Janis Joplin, morta prematuramente nel 1970 all’età di ventisette anni a causa di un’overdose.

In uscita il prossimo 8 ottobre in anteprima mondiale, "Janis-Little Girl Blue" - questo il titolo - è un ritratto intimo ed inedito dell’artista, che attinge a piene mani dalle lettere inviate ai suoi genitori, incapaci di riconoscere un talento in quella figlia così lontana dagli schemi convenzionali. Ma che utilizza anche video estratti da live, foto dell’infanzia, apparizioni televisive, interviste a parenti, amici e membri della Big Brother and the Holding Company.

Attraverso il suo meticoloso lavoro, Amy Berg lascia emergere un’anima tormentata che tuttavia, e per fortuna, ha lasciato un segno indelebile. Un’anima insicura, fragile, provata da dispiaceri e delusioni d’amore, che Janis Joplin sfoga sul palco, con la sua ruvida e potente voce, che coinvolge ed ipnotizza da subito.

Ecco come la regista si esprime al riguardo:

In questo film mostro come la sua musica è arrivata a diventare espressione globale dell’umanità attraverso il rock. Nonostante tutti gli elogi e l’adorazione che le venivano rivolti e che la sua musica ispirava, ciò che ci  colpisce di più di Janis è come, una volta lontana dalle folle, si sentisse totalmente sola e non amata. La musica diventò tutta la sua vita e i suoi concerti diventarono per Janis un motivo per andare avanti.

Un affresco sincero, dunque, pulito, di una grande icona rock, ma ancor prima di una donna, dalle mille sfaccettature. Una donna dolce e vulcanica al tempo stesso, che fiorisce ma che poi si consuma nella continua ricerca di approvazione di se stessa. Una Janis Joplin autentica, priva di qualunque sovrastruttura.