Marilyn Manson: Il clamore mediatico dopo i fatti della Columbine hanno compromesso la mia carriera
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C'è chi ritiene la musica di Marilyn Manson più pericolosa di una pistola. Il controverso artista statunitense ha vissuto il suo periodo di maggior successo tra la fine degli anni '90 e i primi anni del 2000. Proprio a cavallo tra le due decadi, avvenne un grave episodio che sconvolse gli USA (non il primo del genere e neanche l'ultimo, a dire il vero).
Il 20 aprile del 1999 ci fu il massacro della Columbine High School. Eric Harris e Dylan Klebold, due adolescenti e studenti della Columbine, entrarono nella scuola armati fino ai denti e aprirono il fuoco. Prima di togliersi la vita, lasciarono a terra 13 cadaveri (12 studenti e 1 insegnante) e diversi feriti.
I media, piuttosto che mettere in evidenza quanto fosse facile per due ragazzini entrare in possesso di armi, preferì forzare un collegamento tra i due folli e la musica di Marilyn Manson. Era lui il male dell'America, non le lobbies delle armi. Accuse, ovviamente, prive di fondamento ma che causarono diversi problemi al "Reverendo Manson".
Quei tragici fatti e le assurde colpe addossate alla sua musica, crearono diversi problemi alla carriera del musicista. È stato lo stesso Manson ad ammetterlo in occasione della sua visita al festival di Cannes:
Molta gente probabilmente non lo sa ma quando c'è stato il massacro della Columbine ha compromesso la mia carriera. Persino i casinò si rifiutavano d'ingaggiarmi. Credo sia stata una cosa senza precedenti. Io non ho fatto niente e quei due [Harris e Klebold - n.d.r.] neanche erano mie fan. Ero seduto davanti alla TV e dicevano che indossavano le T-shirt di Marilyn Manson e portavano lo stesso make-up [cosa poi rivelatasi non vera - n.d.r.].
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