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Il meglio e il peggio del 2016 nei calcoli di Kado

Il popolare sito di compilazione delle preferenze annota il suo bilancio annuale, puntando l'attenzione sulla diversità delle tracce e sui Play cliccati dal web.

Antonio Gargano Autore:

Pubblicato: | Aggiornato:

Kado

Quanto può essere realmente indicativo un metodo che si basa sulle sole preferenze soggettive degli utenti? Per l'analisi musicale del 2016 ormai ai saluti, Kado si è affidato ad una compilazione statistica basata sia su criteri prettamente tecnici, sia affidandosi al calcolo matematico. Il sito di compilazione e raccolta esprime così il meglio e il peggio andato in scena negli ultimi 12 mesi, attraverso un bilancio che raggruppa una serie di dati già preziosi per l'anno prossimo.

Year On The Decks, questo è il nome che è stato dato alla carrellata ai raggi X. Oltre 200mila set sono passati sotto la lente d'ingrandimento del database, con più di un milione e 300mila tracce suonate e più di 2 milioni e mezzo tra mashup e remix. Un dato enorme, sconfinato, se si pensa alla vena creativa messa in mostra durante l'anno: eppure, questa grande varietà non ha impedito di scindere l'originalità di alcuni artisti dalla ripetitività di altri. Emerge quindi un trio di produzioni firmato da Hernan Cattaneo, Noisia e Dave Clark, che rappresenta il maggiore dinamismo musicale in base alle statistiche raccolte. I più noiosi, invece, sono DJ Snake, Yellow Claw e Galantis.

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L'analisi di Kado, gli artisti più ascoltati del 2016

Lo stampo techno più marcato, però, lascia spazio all'ambito maggiormente commerciale, che riscatta la delusione del computo annuale grazie al successo delle singole tracce. The Chainsmokers, Armin Van Buuren, Calvin Harris, Rihanna e spiccano per il maggior numero di riproduzione dei propri brani. Per quel che riguarda i remix, invece, Claptone, Tiësto e Don Diablo rappresentano il meglio del restyling durante il 2016.

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L'analisi di Kado, i remixers più apprezzati dell'anno

Per concludere l'analisi, Kado ha pensato bene di rapportare i dati raccolti nell'anno che sta per concludersi con quelli del 2015, in modo da fare un raffronto su eventuali crescite ed involuzioni dei generi musicali. Trance ed electro house fanno registrare dei sensibili cali, a fronte di un aumento da parte della deep, ma anche dell'hip-hop sotto la chiave dancehall e drum 'n' bass, con la spinta del mercato inglese che continua a farsi sentire soprattutto durante l'estate.

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