Pussy Riot condannate a due anni di carcere
Le Pussy Riot sono state condannate a due anni di reclusione per teppismo motivato da odio religioso: è questo il verdetto emesso oggi (17 agosto) dal giudice Marina Syrova.
L'accusa aveva chiesto tre anni di carcere per Maria Alyokhina (24 anni), Nadezhda Tolokonnikova (22 anni) e Yekaterina Samutsevich (29 anni), ma non sono servite a niente le mobilitazioni internazionali.
Tra gli artisti che hanno dato il loro appoggio alle tre ragazze russe figurano i Red Hot Chili Peppers, i Franz Ferdinand e Madonna, giusto per fare qualche nome. Anche Adam Horovitz dei Beastie Boys, che si è messo addirittura a raccogliere fondi per sostenere le spese legali delle accusate.
Il giudice ha detto che l'azione delle donne ha "minato l'ordine sociale". Nel riassumere l'accusa, ha detto che hanno offeso i sentimenti della Chiesa ortodossa e dimostrato "mancanza di rispetto". E ha aggiunto: "Tolokonnikova, Alyokhina e Samutsevich hanno commesso atti di teppismo. In altre parole, una grave violazione dell'ordine pubblico".
Le tre ragazze erano state arrestate il 21 febbraio scorso per una manifestazione all'interno della cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca. Nella canzone, intitolata 'Holy Shit', pregavano la Santa Madre di cacciare via Putin e il potere corrotto. E proprio oggi è emerso online un nuovo brano anti-Putin.
Maria Alyokhina, una delle tre Pussyi Riot, ha detto alla corte dopo il verdetto: "Io non ho paura di voi. Io non ho paura di bugie e finzione, o del grave inganno che è il verdetto di questo cosiddetto tribunale. Perché le mie parole vivranno, grazie alla trasparenza... Quando migliaia di persone leggeranno e guarderanno questo, la libertà crescerà in ogni persona che ci ascolta in questo paese".
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