I Toto fanno causa alla Sony per i mancati guadagni dovuti al download
Ci mancavano pure i Toto. Anche la band di "Africa" e di altri successi degli anni Ottanta si è aggiunta alla lista di artisti che hanno fatto causa alla propria casa discografica per non aver trattato le vendite in download come un accordo di licenza, il che dovrebbe garantire alla band il cinquanta per cento degli incassi.
La casa discografica è la Sony e la band dei fratelli Porcaro si è rivolta a uno studio legale per presentare la causa, che sarà discussa davanti a una corte distrettuale di New York. In sostanza, Sony e le altre major trattano i download come le vendite di cd, e perciò pagano agli artisti una percentuale sul guadagno che sta tra il 12 e il 20%. Ma secondo l'interpretazione dei Toto e di altri artisti, in realtà cedere le canzoni a store come iTunes significa stipulare un accordo con terze parti che, da contratto, garantirebbe agli artisti la metà dell'incasso.
I Toto si inseriscono nella scia delle cause intentate da Peter Frampton contro la A&M (di proprietà della Universal) e da Bruce Gary degli Knack contro la Capitol Records, sempre del gruppo Universal.
I Toto chiedono una cifra di circa 600mila dollari più interessi, ma il problema per le case discografiche non è tanto la cifra in se, quanto la possibilità di un effetto valanga. Se tutti o quasi gli artisti in catalogo decidessero di muoversi in questo senso, le già precarie casse delle majors rischierebbero di venir travolte dall'ondata di conti da pagare.
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