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Edith Piaf - Milord testo e traduzione

Ascolta 'Milord', la canzone scritta nel 1958 da Georges Moustaki e portata al successo da Edith Piaf.

Il brano parla di una ragazza del porto, che invita un uomo dell'alta borghesia (il milord) ad avvicinarsi e mettersi comordo.

Edith Piaf - Milord testo

Allez, venez, Milord
Vous asseoir à ma table
Il fait si froid, dehors
Ici c'est confortable
Laissez-vous faire, Milord
Et prenez bien vos aises
Vos peines sur mon coeur
Et vos pieds sur une chaise
Je vous connais, Milord
Vous n'm'avez jamais vue
Je ne suis qu'une fille du port
Qu'une ombre de la rue...

Pourtant j'vous ai frôlé
Quand vous passiez hier
Vous n'étiez pas peu fier
Dame! Le ciel vous comblait

Votre foulard de soie
Flottant sur vos épaules
Vous aviez le beau rôle
On aurait dit le roi...

Vous marchiez en vainqueur
Au bras d'une demoiselle
Mon Dieu, qu'elle était belle !
J'en ai froid dans le coeur

(refrain)

Dire qu'il suffit parfois
Qu'il y ait un navire
Pour que tout se déchire
Quand le navire s'en va

Il emmenait avec lui
La douce aux yeux si tendres
Qui n'a pas su comprendre
Qu'elle brisait votre vie

L'amour, ça fait pleurer
Comme quoi l'existence
Ça vous donne toutes les chances
Pour les reprendre après

Allez, venez, Milord !
Vous avez l'air d'un môme
Laissez-vous faire, Milord
Venez dans mon royaume

Je soigne les remords
Je chante la romance
Je chante les milords
Qui n'ont pas eu de chance !

Regardez-moi, Milord
Vous n'm'avez jamais vue...
Mais vous pleurez, Milord ?
Ça, je l'aurai jamais cru

Eh ben, voyons, Milord !
Souriez-moi, Milord !
Mieux qu'ça! Un petit effort...
Voilà, c'est ça !
Allez, riez, Milord !
Allez, chantez, Milord !
La-la-la...
Mais oui, dansez, Milord !
La-la-la... Bravo, Milord !
La-la-la... Encore, Milord!... La-la-la...

Edith Piaf - Milord traduzione

Avanti, venite Milord!
a sedervi al mio tavolo,
fa così freddo fuori,
qui, invece, è così confortevole.
Lasciatevi fare, Milord!
e mettetevi comodo,
abbandonate le vostre pene sul mio cuore,
poggiate i piedi su di una sedia.
Io vi conosco, Milord!
Voi, invece, non mi avete mai vista,
non sono altro che una ragazza del porto,
un'ombra della strada.

Tuttavia, io v'ho sfiorato
quando siete passato ieri
ed eravate così poco fiero.
Dama! Il cielo vi colmava,
la vostra sciarpa di seta
fluttuante sulle vostre spalle,
avevate il ruolo più bello.
E voi, sembravate un re,
al braccio di quella signorina.
Mio Dio! quant'era bella,
...mi si ghiaccia il cuore!

RITORNELLO

Dire che basti, talvolta,
che ci sia una nave,
affinché tutto si laceri
quando questa se ne va.
E la portava con sé,
la Dolce dagli occhi così teneri,
che non ha mai saputo comprendere,
che distruggeva la vostra vita.
L'amore fa soffrire,
ugualmente l'esistenza,
che prima vi dà tutte le possibilità
per poi in seguito riprendersele.

Avanti, venite Milord!
Avete l'aria di un ragazzino,
lasciatevi fare, Milord!
Venite nel mio regno,
bado ancora ai rimorsi,
canto la romanza
e di tutti quei Milord
che non hanno mai avuto possibilità (con me).
Guardatemi, Milord!
voi non m'avete mai vista,
ma, Milord, state piangendo?
Non l'avrei mai detto.

Ebbene, andiamo, Milord!
Sorridetemi, Milord!
Di più, però... ancora un piccolo sforzo!
Ecco, proprio così!
Avanti, ridete Milord!
Cantate, Milord!
Ma sì, danzate pure!
Bravo, Milord!
Ancora, Milord!

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