Giusy Ferreri - La bevanda ha un retrogusto amaro (audio e testo)
Il brano è il secondo estratto dal disco "L'attesa", il nuovo album della cantante lanciata da X Factor.
Ecco le parole di Giusy Ferreri, che in questo caso firma sia testo che musica, a proposito del significato della canzone in cui parla di stupro e violenza sulle donne:
È un brano che ho scritto durante i giorni trascorsi a Londra con il produttore Yoad Nevo e racconta la storia tragicomica di una ragazza e di una serata in discoteca. Il brano si rivolge ai giovani che vivono la realtà delle discoteche in cui spesso accadono episodi di violenza sessuale a causa dell'assunzione inconsapevole di droga (la cosiddetta droga dello stupro). In questo caso la reazione della protagonista che subisce violenza è negare, il suo ricordo è distorto e confuso e preferisce credere di essere stata rapita da un marziano e di essersene addirittura innamorata. Questo brano è un'esortazione a non aver paura della verità.
Testo La bevanda ha un retrogusto amaro - Giusy Ferreri
Sul divano in discoteca
e credo di avere dormito
mi ha rapita anche un marziano
che ha ballato fino all’alba con me.
Non ricordo né il suo nome neanche il volto
ma il respiro invece sento ancora vivo su di me
la bevanda ha un retrogusto amaro
e io mi sento debole.
Ma io non so nemmeno poi chi sei
e la tua voce riconoscerei
ora non so nemmeno dove sei
ho aperto gli occhi e già non c’eri più.
E non saprai mai
i miei segreti non racconto mai
e non farti dai,
troppe domande invece agisci, vai.
Son tornata in discoteca
per cercare quel marziano
sul divano in discoteca
credo di avere…
Non ricordo né il suo nome,
neanche il volto
ma il respiro invece sento ancora vivo su di me
roipnol, GHB, ketamina,
ha un cocktail di benzodiazepine.
Ma io non so nemmeno se ci sei
ti cerco invano e mai ti ritrovai
ma io non so nemmeno poi chi sei
ma la tua voce riconoscerei.
E non farti mai
mille domande, invece agisci, vai
e non saprai i miei
segreti altrimenti saran guai.
Lo stupratore, lo stupratore,
in discoteca la gente grida ma
io cerco invano il mio marziano,
forse lo amo, meglio non dire.
Se ero con te, se lo dirò nessuno mai mi crederà
se lo dirò nessuno mai mi crederà.
Così non so se esisti o ti sognai
ti cerco invano e mai ti ritrovai
ma la tua voce riconoscerei
se mi addormento forse tornerai.
E non farmi mai
domande a cui io non rispondo mai
e non farti dai
troppe domande invece agisci e vai.
E non chiedermi
le cose che non ti dirò mai
e non saprai mai
i miei segreti non racconto mai.
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