Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi in cerca d'identità nel video per Io Sono Una Finestra
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È stato svelato su YouTube il video ufficiale di "Io Sono Una Finestra", la canzone presentata a Sanremo 2015 da Grazia Di Michele in duetto con Mauro Coruzzi (in arte Platinette).
La coppia inedita si è esibita sulle note del pezzo il 10 febbraio, durante la prima serata della kermesse canora (qui il video della performance).
Il brano è stato scritto dalla cantautrice insieme a Raffaele Petrangeli con l'arrangiamento di Paolo Di Sabatino. La sua uscita anticipa quella del nuovo album dell'insegnante di Amici intitolato "Il Mio Blu".
"Tanti cantautori hanno indagato nell'animo femminile" ha detto Coruzzi "ma è una cantautrice quella che è riuscita a tradurre in musica il travaglio e lo stupore di un'anima che si trova al cospetto di se stessa, e a dare luce così a un aspetto tanto importante non solo della mia persona, ma - credo - di ciascuno di noi". Questo il commento alla canzone più introspettiva e toccante in gara al Festival, una canzone che vuole invitare alla riflessione e a combattere il pregiudizio "che spesso rischia di non far comprendere la complessità e la bellezza dell'essere umano in quanto tale".
Nel clip Mauro e Grazia sono in cerca della propria identità, ritorvandosi e rispecchiandosi di volta in volta l'uno nell'altra, come due facce della stessa medaglia.
Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi (Platinette) - Io Sono Una Finestra testo
Io sono una finestra velata di vapore
In questa notte gelida deserta ed incolore
Rispecchia la finestra la carne e le emozioni
Di me che sono specchio delle contraddizioni
Difficile vedere se il vapore non svanisce
L’appiccicosa errore di chi non capisce
Eppure su riflette un’ombra che è la mia
Un’ombra di rossetto contro l’ipocrisia
Io non so mai chi sono eppure sono io
Anche se oltre il vetro per me
Non c’è mai un Dio
Ma questo qui è il mio corpo benché cangiante e strano
Di donna dentro un uomo eppure essere…umano
Sfogliando le parole di questa età corriva
Divento moralismo e fantasia lasciva
Crisalide perenne costretta in mezzo al guado
Mi specchio alla finestra e sono mio malgrado
Io non so mai chi sono io per la gente
Coscienza iconoclasta volgare e irriverente
Ma questo è solo un corpo il riflesso grossolano
Di donna o forse uomo comunque essere umano
Io non so mai chi sono eppure sono e vivo
Più del pregiudizio che scortica cattivo
Ma quando spio il mio corpo che si riflette piano
Non c’è una donna o un uomo, solo un essere umano
Io non so mai chi sono eppure sono e vivo
Più del pregiudizio che scortica cattivo
Ma quando spio il mio corpo che si riflette piano
Non c’è donna o uomo solo un essere… umano
Io sono una finestra che aspetta che il vapore
Svanisca come un sogno
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