Caso Lady Gaga-Giappone, la risposta della pop star
Il caso stava diventando davvero troppo scomodo e Lady Gaga ha deciso di rispondere alla grave accusa di truffa che l'ha colpita in questi giorni. I proventi dalla vendita del famoso braccialetto pro-Giappone da lei creato, infatti, sono andati tutti a favore della popolazione giapponese.
In particolare sono state negate le accuse di aver trattenuto parte dei fondi raccolti.
Insomma, l'impegno umanitario di Gaga - come quello per i diritti degli omosessuali - è genuino e, sopratutto, perfettamente legale. La class action annunciata dallo studio 1-800-Law-Firm, quindi, sarebbe solo uno squallido tentativo dell'organizzazione per ottenere pubblicità.
In effetti l'azione legale è sbandierata in modo fin troppo eclatante sul sito di 1-800-Law-Firm, una sensazionalizzazione che poco si sposa con l'austerità di solito associata agli avvocati.
In particolare il management di Lady Gaga ha negato di aver gonfiato le tasse e le spese di spedizione applicate al braccialetto: tutto è stato fatto nella piena e totale legalità e ogni acquirente ha ricevuto il suo gadget.
A questo punto viene da chiedersi se questa non sia una campagna appositamente progettata per screditare la pop star di Judas e il suo attivismo a sostegno di cause "scomode", come i diritti degli omosessuali e la lotta contro l'AIDS.
Vedremo come si evolverà la questione.
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