Lo Stato Sociale – L'apatico Testo
mi hai conosciuto in un momento particolareè appropriato lasciarmi spiegareche l'insofferenza è il malenon riuscivo più a regolareogni funzione che per me sia vitalel'assenza non era quella di stimolima quella che provi nei vicoli mentaliche si rincorronoe sfociano in una profondità rettalenon mi dicevo più ti amoma ripetevo solo "ano"è come guardarsi da lontanola coscienza era solo un vagoun vago riflusso mentaleperché io sono l'apaticogiro in tondo ma sono staticola lucina dentro agli occhi è il riflessodi una scintilla che non scocca(x2) la precisazione è doverosanon parlo di massimi sistemila mia è una prosache si guarda allo specchionon mi abbandono a facili stilemise urlo dentro sento l'econon so più regolare le mie giornatele mie orbite sono sfasatema non mi lamentoquesto è solo un raccontoquando l'abbandono del séti guida a un desolante autodafèl'orario è solo una convenzionedietro cui nascondere la propria imprecisionese mi dai ascolto, se mi dai ascolto, se mi dai ascoltose mi dai ascolto in questo momentopuoi percepire il mio distaccodal concetto di contentoperché io sono l'apaticogiro in tondo ma sono staticola lucina dentro agli occhiè il riflesso di una scintilla che non scocca(x3)
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