Intervista: Philip George, 22 anni e il successo internazionale
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Whish You Were Mine. Alone No More. Se avete un qualsiasi tipo di dispositivo radiofonico e lo avete accesso nell'ultimo anno non potete aver fatto a meno di ascoltare almeno una di queste due canzoni. Hit mondiali. Ma chi c'è dietro?
A soli 22 anni (ma quando ha prodotto il suo primo successo ne aveva solo 20) l'inglese Philip George sta spiccando nel panorama mondiale dell'House Music con ritmi freschi, molto allegri e, per sua stessa parola, molto facili da ascoltare. Qualche giorno fa lo abbiamo chiamato e gli abbiamo chiesto da dove nasce il suo successo.
Come comincia a produrre chi, nel 2014, ha trovato il sound che gli ha permesso di sfondare? Nel 2009, ci dice Philip, ha cominciato con la Drum'n'Bass, genere decisamente diverso da quello che fa tutt'ora. Poi il passaggio alla House. Un genere che lo ha rapito, nel quale si è scoperto molto bravo e che, dal 2013 a Dicembre 2014, lo ha portato in radio. L'house è un genere molto più di facile ascolto, che arriva più facilmente alla massa ed è anche più facile e meno stancante da ballare. Queste, secondo l'inglese, sono le ragioni del successo di questa musica.
Da dove trae l'ispirazione un ragazzo così giovane? Non c'è niente di preciso, ci rivela un po' a sorpresa. L'amore per la musica in generale lo ha portato dov'è adesso, senza distinzioni. E dopo Wish You Were Mine ed Alone No More, nel futuro di Philip si trova altra House. Non vuole distaccarsi dal suo porto sicuro al momento, e visti i risultati non possiamo che dargli ragione.
Ma la domanda più importante l'abbiamo voluta lasciare per ultima. Come si raggiunge il successo radiofonico (e non solo, di recente è stato anche ospite alla serata di Oliver Heldens)? È arrivato tutto abbastanza all'improvviso. L'inglese ci racconta di come abbia caricato Whish You Were Mine su Soundcloud e da lì sia arrivato tutto. Gli ascolti si sono moltiplicati esponenzialmente, fino ad arrivare a quasi 14 milioni. Su Youtube le views si avvicinano alle 40 milioni. E il successo è arrivato di conseguenza, con la chiamata delle grandi etichette, i passaggi sempre più frequenti in radio, le date live.
Una bella storia quella di Philip George. Una storia dove la musica è diventata famosa solo perché bella. Un ragazzo che vive un sogno.
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