Steven Tyler contro Donald Trump: "Smettila di usare la mia musica!"
ha attaccato duramente e pubblicamente Donald Trump, colpevole secondo il cantante di aver usato una delle canzoni degli come tema di apertura dei propri comizi elettorali.
Il pezzo in questione è uno dei brani più celebri della formazione rock: Dream On.
Attraverso i suoi avvocati, Steven ha chiesto a Donald di smettere di utilizzare la ballata durante la sua campagna elettorale. Nella missiva dei legali del musicista sono state inserite le motivazioni che hanno spinto Tyler a questa reazione.
Infatti, l'uso della canzone da parte dell'imprenditore candidato alla Casa Bianca potrebbe suonare come una sorta di appoggio della band al suo programma politico. Per il papà di Liv Tyler, sostenitore dei repubblicani, non sarebbe neanche un problema, ma c'è di più.
Insomma: caro Donald non c'è nulla di personale, è solo una questione di copyright!
Ad onor della cronaca non è la prima volta che Trump si è trovato a fronteggiare dei musicisti inferociti ed infastiditi dall'utilizzo delle proprie canzoni a sfondo politico.
Qualche mese fa ha costretto a smettere di utilizzare la sua Rockin' in the free World nei comizi. Poi, a settembre, fu il turno dei che protestarono per l'uso del brano It's the end of the Wrodl as we know it (And I Feel fine).
In questa circostanza, Michael Stipe fu abbastanza chiaro e conciso:
Non usate la mia musica o la mia voce per le vostre idiote campagne elettorali.
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