Una console per John Frusciante

Che dopo anni al culmine delle classifiche mondiali si abbia voglia di dedicarsi a nuovi suoni, magari non adatti ad essere globalmente apprezzati come quelli di Otherside o Suck my kiss, può essere comprensibile. Specialmente se si parla di uno che aveva già provato ad abbandonare i grandi palchi per esprimere al meglio la propria arte. 

ha deciso ormai, da quando ha lasciato i per la seconda volta, di non pubblicare più musica per il mercato discografico, ma dedicarsi a progetti minori, di più difficile comprensione ma che rispecchino le sue nuove esigenze musicali.  Questo il succo di quanto spiegato da John ad Electronic Beats. Una scelta dettata dalla volontà di sentirsi liberi, creare musica senza vincoli di genere imposti da esigenze di pubblico o di etichetta. Una scelta tanto più comprensibile per un artista eclettico come Frusciante, sempre bilanciato fra sperimentalismo sonoro e piacevolezza armonica.

Per chi ha amato la ventata di aria fresca portata dall’esordiente gruppo californiano, un’uscita di scena di uno degli artefici di quel suono che traeva energia dal funky e recuperava i suoni aspri del rock era quasi annunciata, ascoltando gli ultimi album rilasciati dal quartetto, nostalgicamente privi di quello spirito ed energia che scaturivano agli inizi della loro carriera.

Ora Frusciante si è dato all’elettronica.  Il suo ultimo lavoro pubblicato, Trickfinger, ha suoni che richiamano le linee della musica trance e techno sperimentale, un vero e proprio voltafaccia al tragitto musicale di cui Frusciante si è reso protagonista. Una scelta che i fan dei RHCP non condivideranno, ma in realtà comprensibile, in un panorama musicale drasticamente mutato dai tempi delle prime apparizioni della band e in virtù di un Frusciante che aveva bisogno di ritrovare ispirazione e vena artistica.

A noi non resta altro che l’augurio a ritrovarle al più presto.