"Torno a casa a piedi", il ritorno di Cristina Donà
Dopo "La quinta stagione", disco uscito tre anni fa, Cristina Donà torna il 25 gennaio con un nuovo album di inediti, intitolato "Torno a casa a piedi". Il nuovo album è stato prodotto da Saverio Lanza, già al lavoro con Vasco, Piero Pelù e Antonacci, e rappresenta una nuova direzione artistica per la musicista, divenuta recentemente mamma.
L'album, infatti, dimostra una sensibilità tutta nuova per l'artista di Rho: nel disco c'è l'attenzione alle piccole cose di paese, ma anche e sopratutto la sua maternità. "Sono passata dal cantare cose più astratte a cose più concrete", ha dichiarato la Donà. L'artista, infatti, da qualche anno vive in un piccolo paesino da 700 anime del bergamasco, Songavazzo. Un bel cambiamento dalla nativa Rho, alle porte di Milano e quasi inglobata dalla grande metropoli.
E il titolo del disco rispecchia proprio questo aspetto: "Fino al 1993 ho vissuto a Rho, alle porte di Milano e, dopo anni in cui di metafore che partivano dalla natura, in questo disco sono riemersi i ricordi della vita urbana. Oggi sento di non appartenere a nessuna delle due dimensioni, ma di essere fatta di entrambe. Anche quando stavo a Rho mi piaceva fare a piedi i tre chilometri da casa alla stazione. È un momento di riflessione, di indipendenza e di autonomia", ha detto Cristina.
Il primo singolo estratto dall'album dell'artista di culto italiana - è stata lodata persino dalla stampa estera che, come al solito, si accorge del vero talento prima dell'Italia - è Miracoli, una canzone ispirata, rivela la Donà, dal film "Una storia vera" di David Lynch. Ma è sempre un brano con i piedi per terra, nonostante l'influenza eccellente: "La frase che apre la canzone è ispirata a Una storia vera, il film più terreno e meno astratto o sognante di David Lynch. Questo è il mio album più terreno e più rivolto alla quotidianità. Mi sembra utile in questo periodo in cui si cerca l'evento eclatante, la cosa che stupisce di più".
Degne di nota sono anche Bimbo dal sonno leggero, ispirata e allo stesso tempo dedicata al figlio, e Un esercito di alberi, scritta per il marito - lo scrittore Davide Sapienza - e ancora per il bambino. La ninna nanna come ghost track è ancora un inno alla maternità, ma senza troppo rumore: "Volevo far capire che questo disco è influenzato dall'arrivo di mio figlio, ma non volevo che fosse troppo evidente".
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