Bob Dylan suona in Cina, ma salta le canzoni "scomode"
Bob Dylan ha tenuto la sua prima performance live in Cina, al Beijing Workers Gymnasium di Pechino. Il concerto di mercoledì del "Menestrello di Duluth" è stato una dimostrazione di suprema professionalità da parte dell'artista.
Nel set di due ore, conclusosi con due bis, il 69enne eroe folk ha mostrato un approccio "operaio" che tanto piace al governo di Pechino, rivolgendosi al pubblico solo una volta per presentare brevemente la sua band. Con l'energia di un uomo della metà dei suoi anni, l'icona dall'ampio Panama ha mostrato un virtuosismo ancora sorprendente, passando con scioltezza tra tastiere e chitarra, cantando nel suo caratteristico stile e deliziando la platea con i suoi assoli di armonica.
La folla di quasi 6mila persone era costituita principalmente da giovani cinesi fra i 20 e i 30 anni, anche se circa un terzo dei posti era occupato da stranieri. La reazione del pubblico è stata reverenziale e allo stesso tempo entusiasta - specialmente davanti a evergreen come Tangled up in Blue, Ballad of a Thin Man e All Along the Watchtower.
Una standing ovation ha accolto Like a Rolling Stone del 1965, nominata dalla rivista Rolling Stone come la più grande canzone di tutti i tempi. Quando l'artista ha chiuso il secondo bis con la ballata Forever Young del 1974, gli astanti per un attimo hanno creduto che Dylan fosse davvero "per sempre giovane".
Molti partecipanti hanno ritenuto che la performance sia valsa ampiamente il proibitivo prezzo dei biglietti, che andava da 240 a 1962 yuan. Il debutto nel continente asiatico di Dylan è stato molto pubblicizzato dai media, soprattutto perchè al cantante era stato negato il permesso di suonare in Cina lo scorso anno. La decisione del Ministero della Cultura di permettere Dylan di suonare a Pechino e Shanghai in aprile potrebbe aprire la strada ad altri artisti internazionali.
Nonostante i timori che i suoi trascorsi attivisti potessero allontanare il pubblico cinese, Dylan ha mostrato un grande rispetto per i suoi fan asiatici semplicemente esibendosi in un ottimo concerto. Anche se sono mancati all'appello alcuni successi "politici" del calibro di The Times They Are a-Changin e Blowin' in the Wind. Secondo il Los Angeles Times, infatti, la scaletta del concerto sarebbe stata passata al vaglio dello stesso Ministero della Cultura che ha avallato il concerto al Beijing Workers Gymnasium.
Dylan continuerà il suo tour in Asia a Shanghai l'8 aprile, per continuare con altre date in Vietnam, Hong Kong e Singapore a fine mese.
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