Paul McCartney Tour 2011, Bologna si inchina all'ex-Beatles (VIDEO)
Il tour 2011 di Paul McCartney è arrivato a Bologna e Milano e, com'era prevedibile, il successo è stato enorme. Per il suo "On the run tour 2011", infatti, lo storico bassista dei Beatles ha scelto una scaletta "furba", con tantissimi pezzi dei Fab Four e un po' meno della sua carriera con gli Wings e da solista.
Il rito, come scrive Mario Luzzato Fegiz sul Corriere, è stato "celebrativo": Sir Paul, infatti, ha messo in piedi un ottimo live che altro non è che un omaggio ai Beatles. Alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bo) e al Mediolanum Forum di Assago, infatti, erano le note del quartetto di Liverpool a risuonare, fresche e intriganti come 40 anni fa.
A Bologna Paul McCartney si è presentato con un completo scuro, camicia bianca, bretelle e tanta voglia di suonare. Se consideriamo la sua età, 69 anni, è davvero impressionante come il musicista inglese riesca a tenere il palco e a raggiungere con la voce le stesse note di quando era giovane. Eppure è stato così.
I fan italiani lo attendevano da molto tempo: l'ultima volta Sir Paul aveva suonato ai Fori Imperiali di Roma nel 2003. Da Milano era passato ben 18 anni fa, mentre Bologna non lo aveva mai visto su un palco.
Il concerto in sé è stata una vera e propria maratona fra i più grandi successi dei Beatles, con qualche apparizione del McCartney solista. I 39 pezzi proposti live hanno fatto cantare e ballare i quasi 13mila presenti, esattamente come ai primi concerti dei Beatles negli anni '60.
Salito sul palco il musicista (e neo-sposo per la terza volta) ha salutato il pubblico: "Ciao Bolonia, come va? Parlo poco italiano è bello essere qui per la prima volta", ha detto Sir Paul per celebrare la sua prima volta in assoluto a Bologna.
Ma è stata subito la musica a salire in cattedra. Le note di Magical mistery tour hanno fatto subito esplodere l'arena, seguita da All my loving e ad altri grandissimi successi a marchio Beatles: c'era Got to get you into my life, Paperback writer, Eleanor Rigby, Let it be, The long and winding road, Helter Skelter, Live and let die, Blackbird, Yesterday, Hey Jude e tanti brani che hanno fatto la storia del pop/rock mondiale.
Non sono mancati nemmeno gli omaggi ai "compagni" di avventura scomparsi troppo presto. A George Harrison Paul ha dedicato Something suonata con l'ukulele, mentre per John Macca ha suonato la stupenda A day in the life, Give peace a chance, The word e All you need is love. Anche Jimi Hendrix (appena incoronato miglior chitarrista del mondo) è stato ricordato da McCartney, con un accenno di Foxy Lady.
Insomma, la data bolognese di Paul McCartnery ha riportato in vita i Beatles storici, quelli di Sgt Pepper, di Revolver, di Abbey Road e di Let it be. In un ideale cerchio, poi, Macca riporta la sua band alla dimensione della memoria: gli ultimi tre pezzi, non a caso, sono gli stessi che chiudono la carriera discografica dei Beatles.
La tripletta Golden slumbers, Carry that weight e The end, infatti, sono le ultime tre canzoni di Abbey Road, il capolavoro che ha messo la parola fine al quartetto inglese: And in the end /The love you take /Is equal to the love you make, canta Sir Paul davanti al pubblico bolognese, ricordando loro che i Beatles saranno anche finiti, ma la loro musica è e sarà sempre immortale.
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