Musica digitale, è boom in tutto il mondo
La musica digitale registra un boom mondiale nel 2011, nonostante le difficoltà della discografia tradizionale. Se il web è in parte responsabile del brutto periodo del settore, non si può negare che sia anche uno dei principali vettori di crescita.
È questo, in sostanza, quello che rivela l'ultimo Digital Music Report 2012 pubblicato dalla International Federation of Phonographic Industry (IFPI): secondo l'indagine, relativa al 2011, la musica digitale ha costituito ben "il 32% del mercato globale della musica", contro il 29% del 2010.
Il fatturato dei servizi musicali online ha registrato una crescita dell'8% dal 2010, attestandosi a 5,2 miliardi di dollari di introiti nel 2011, mentre il giro d'affari è aumentanto del 24%. Cruciale è stato lo sbarco dei principali servizi in parecchi nuovi mercati: Deezer, Spotify e iTunes Store sono passati da 23 a 58 paesi coperti.
A fare la parte del leone sono stati i servizi in abbonamento, scelti dal 65% (13,4 milioni di persone) degli utenti al posto del singolo download del singolo preferita o dell'intero disco: lo scaricamento di singoli brani, comunque, è cresciuto dell'11%, mentre quello degli album del 24%.
I picchi più significativi si sono registrati in Francia (+71% nelle vendite di album) e in Svezia, patrie di Deezer e Spotify. Anche il lancio di servizi come Google Music e l'espansione di iTunes in 28 nuovi mercati ha contribuito alla crescita di tutto il comparto.
In Usa, infine, la musica digitale ha raggiunto un traguardo piuttosto importante: negli Stati Uniti, infatti, il digital download oggi è la principale fonte di reddito delle case discografiche, superiore persino ai canali tradizionali.
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