Per Lily Allen le case discografiche sono sessiste
Non si placa la vena polemica che in questi giorni sta animando Lily Allen.
La cantante inglese si è scagliata contro le case discografiche accusandole di sessismo.
Qualche giorno fa, rispondendo a un fan su Twitter, Lily aveva ammesso che l'ultimo materiale da lei pubblicato è ben al di sotto delle sue reali possibilità.
Questo, aveva detto, è colpa di radio e industria discografica che preferiscono promuovere musica più commerciale piuttosto che di qualità migliore (ma forse meno vendibile).
Lily Allen dichiara che la sua musica è immondizia pop
Intervistata dal The Sun, l'interprete di "Air Balloon" ha preso di nuovo di mira le major, stavolta puntando il dito contro le distinzioni di genere, affermando:
Io sono sotto contratto con la Warner e sono stata negli uffici di molte case discografiche differenti. E sono basita dalla mancanza di dirigenti donne. È una cosa che non capisco e non riesco a comprendere.
Vi sarete accorti che quando si parla di quelle artiste donne di grandissimo successo, c'è sempre qualche articolo che parla di un uomo dietro al successo della donna. Per Beyoncé è Jay Z. Per Adele è Paul Epworth. E io? Per me è stato Mark Ronson, come per Amy Winehouse. Non succede mai una cosa simile, se si parla di uomini. Non ci sono uomini dietro agli uomini. È un argomento che non si tocca mai. Se sei Ed Sheeran o qualcun altro, nessuno parlerà mai di chi ti ha prodotto o di chi è l'uomo che sta dietro a Ed Sheeran.
Lily evidentemente si sente sminuita nel suo ruolo di artista e non intende abbassare i toni, nemmeno ora che il suo album "Sheezus" sta per uscire.
Le sue dichiarazioni la penalizzeranno o saranno invece una buona pubblicità?
Ti potrebbe interessare anche:
Iscriviti alla newsletter di AllSongs
Riceverai i nostri aggiornamenti anche via email, è semplicissimo!
Iscrivendoti acconsenti alle condizioni d'uso di AllSongs