Pussy Riot: il gruppo punk anti-Putin è in prigione e rischia grosso
Le Pussy Riot sono un collettivo femminista russo che si è messo in testa di andare contro Putin e cercare di migliorare la condizione della donna nella Russia odierna. Le loro performance sono caratterizzate da musica punk-rock e sono volutamente provocatorie: i loro vestiti sono succinti, anche quando fa freddo, e i loro volti sono nascosti da passamontagna colorati.
L'ultima esibizione risale al 21 febbraio scorso, quando le Pussy Riot hanno protestato nella cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca. Nella canzone hanno pregato la Santa Madre perché scacci via Putin. Ma questa volta rischiano grosso, perché tre attiviste sono state arrestate e non si sa quando saranno liberate.
Maria Alekhina, Nadezhda Tolokonnikova e Ekaterina Samusevich sono in prigione da quasi due mesi e la loro carcerazione preventiva prosegue più del previsto. L'udienza preliminare è stata posticipata e la magistratura moscovita non le ha nemmeno interrogate. Le ragazze, due delle quali anche madri, sono state accusate di teppismo e rischiano fino a sette anni di carcere.
Le pussy Riot citano come fonti d'ispirazione il gruppo punk americano Bikini Kill e il movimento Riot Grrrl degli anni '90: "Quello che abbiamo in comune è la sfacciataggine, i testi politicamente forti, l'importanza del femminismo e un'immagine non-standard della donna". In bocca al lupo, ladies!
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