Sanremo 2012, lo spot di Celentano bloccato dalla Rai (VIDEO)
Sembrava tutto finito, invece fra Adriano Celentano e la Rai è tornata la maretta: la pietra dello scandalo questa volta è uno spot pubblicitario per Sanremo 2012 realizzato dal Molleggiato, spot che Viale Mazzini, nonostante le promesse di libertà, proprio non ha digerito.
Dopo la prima polemica su un'ipotetica esclusione di Adriano dal Festival perché non gradito alla dirigenza Rai, tutto sembrava essere rientrato con la firma del contratto fra l'artista e la Tv di stato, contratto appena siglato.
Da lunedì la Rai avrebbe dovuto mandare in onda tre diversi spot realizzati dal Clan stesso, in cui si pubblicizzava la presenza di Adriano a Sanremo 2012. Il primo, quello incriminato, vede l'artista in una vecchia partecipazione a "Fantastico" mentre invita gli spettatori a guardare Canale 5. Eccolo:
Quella che all'epoca era una provocazione, però, è stata giudicata inammissibile dai vertici Rai anche nel 2012, perché "sconveniente e autolesionista". Da qui la decisione di "bocciare" il promo, con le prevedibili accuse di censura da parte di Celentano e soci.
Lo spot in questione è stato comunque caricato sul sito ufficiale del Clan, polemicamente accompagnato da una nota d'agenzia che spiega le ragioni di Viale Mazzini: "contiene un elemento di danno oggettivo per l'azienda", sostengono dalla Rai.
È più chiaro il direttore di Rai1, Mauro Mazza: "Che la Rai mandi in onda uno spot in fascia di massimo ascolto, in prime time, dove si dice - sia pure come citazione ironica, provocatoria e sarcastica - 'andate su Canale 5', è autolesionistico e sconveniente per l'azienda. Se Celentano in diretta fa una provocazione come questa va bene, così no. Un conto è l'artista che fa la sua esibizione, un conto è un messaggio promozionale. Gli altri due sono autocitazioni che vanno benissimo".
Gli altri due spot citati da Mazza vedono il Molleggiato parlare con Morandi a "Francamente me ne infischio": "Tu hai il vantaggio che metti tutti d'accordo, io ho sempre un 30 per cento che si incazza", dice l'artista. Nel secondo, ancora, Celentano invita il pubblico a cambiare canale, avvertendoli che "però non lo trovate uno che dice cazzate migliori delle mie".
Da parte del clan, per ora, è arrivato solo un manifesto stupore, perché lo spot incriminato era ed è ironico e perché Viale Mazzini aveva concesso massima libertà di movimento ad Adriano.
Ma ormai il contratto e firmato e quel che è fatto è fatto.
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