Vasco ricoverato a Villalba per la seconda volta

Vasco Rossi è stato ricoverato alla clinica privata di Villalba per la seconda volta in questo 2011, dopo una prima degenza di oltre una settimana che si era conclusa solo pochi giorni fa. 

Entrato in clinica a fine luglio per una costola rotta, il Blasco si era sottoposto a un check-up completo per evitare ulteriori problemi. Durante la degenza erano nate diverse indiscrezioni "catastrofiste": si parlava di coma farmacologico, tumori e altre brutte malattie.

Fortunatamente il rocker era stato dimesso senza punti interrogativi e dal primo agosto risiedeva nella sua villa di Zocca, comunicando con il mondo attraverso controversi messaggi e video via Facebook. 

Il dolore però era troppo forte, nonostante farmaci e antidolorifici: per questo Vasco è stato ricoverato un'altra volta a Villalba. La sua portavoce storica, Tania Sachs, ha già chiarito che non ci sono patologie gravi: si tratta di una fase di dolore acuto che interessa clavicola, spalla e parte destra del torace del Blasco.

Il problema è che questo dolore non è sparito nei 19 giorni di convalescenza e il musicista emiliano, dunque, è stato ricoverato ulteriormente. Il timore, a prescindere dalle rassicurazioni, è che ci sia qualcosa di più grave oltre alla costola rotta.

Un una recente intervista concessa a "La Repubblica" Vasco parlava di una "massa" tra spalla e collo, massa che avrebbe portato alla famosa frattura alla costola. Insomma, qualcosa c'è e forse i soli farmaci non bastano, come ha rivelato Vasco stesso dopo le prime dimissioni da Villalba: "la massa, non è tumorale, non è un infezione, dovrei forse fare un intervento per pulire tutto, ma spero che non succeda e che si risolva tutto con i farmaci che sto prendendo".

A questo punto, oltre che per la salute del musicista, si teme per le prossime date: il 27 agosto, infatti, Vasco dovrebbe esibirsi nella tappa torinese del suo "Kom Live 2011", proseguendo poi a Udine il 2 settembre, a Bologna il 6 e l'11 ad Avellino.

Speriamo davvero non sia nulla di grave.